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Capolavoro di Biden: si è riportato il terrorismo a casa. Massima allerta attentati negli Usa

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Agendo rapidamente subito dopo la promessa di Joe Biden di rispondere al devastante attacco kamikaze di giovedì all’aeroporto di Kabul, gli Stati Uniti hanno ucciso in un raid compiuto con un drone una ’mentè dell’Isis-K, la branca afghana dello Stato islamico. Un ’planner’, lo ha definito il Pentagono nel dare la notizia, senza rivelarne l’identità.

 

Il raid, nella provincia afghana di Nangarhar, è stato ordinato dal segretario alla Difesa, Lloyd Austin, e autorizzato personalmente da Biden. Sul membro dell’Isis-K ucciso non si sa molto: lo US Central Command si è limitato a riferire che è l’unica persona uccisa nel raid e che si ritiene che fosse coinvolto nella pianificazione di attacchi contro gli Stati Uniti a Kabul. Non è chiaro se fosse direttamente legato all’attacco suicida di giovedì a Kabul, dove un kamikaze si è fatto esplodere tra la folla di afghani disperati che erano ammassati fuori dall’aeroporto con la speranza di riuscire a fuggire dai talebani: circa 200 morti, è l’ultimo bilancio, fra cui 13 soldati Usa (11 dei quali Marine).

 

La rappresaglia Usa, con un raid aereo lanciato da fuori l’Afghanistan meno di 48 ore dopo l’attacco di Kabul (secondo il Pentagono non avrebbe colpito civili), è giunto mentre è alta l’allerta per nuovi attentati a Kabul: venerdì sera il dipartimento di Stato Usa ha nuovamente invitato gli americani a tenersi lontano dagli ingressi dell’aeroporto. Secondo la Casa Bianca, ci sono indicazioni che l’Isis stia pianificando di attaccare nuovamente proprio in questi ultimi giorni di evacuazioni, mentre si avvicina la scadenza del 31 agosto in cui è previsto il ritiro delle forze Usa dopo 20 anni di guerra. La rapidità con cui gli Usa hanno risposto riflette lo stretto monitoraggio dell’Isis che portano avanti da anni e anche l’esperienza nel prendere di mira estremisti: «Vi daremo la caccia e ve la faremo pagare», aveva promesso Biden poche ore dopo l’attacco di Kabul.

 

Ma mostra anche i limiti futuri della possibilità Usa di eliminare minacce estremiste, con meno presenza di intelligence Usa sul territorio e nessuna presenza militare nel Paese, e visto anche che secondo molti potranno avere più libertà di movimento in Afghanistan adesso che al potere ci sono i talebani.

 

Il tutto mentre la Cnn riferisce di un’allerta alta per rischio di attacchi anche negli Stati Uniti: il Department of Homeland Security (DHS), cioè il dipartimento per la sicurezza interna, sta valutando «tre minacce principali», incluso il rischio che in Afghanistan membri dell’Isis o di al-Qaeda possano usare il processo di trasferimento come modo per entrare negli Stati Uniti. «Per contrastare questo, è in corso uno screening approfondito e un processo di controllo accurato per chi viene trasferito negli Usa», ha detto il capo dell’intelligence Dhs, John Cohen, in una call di cui Cnn ha saputo.

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