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A scuola solo con il green pass, le nuove regole per il rientro

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Una lunga trattativa, poi la fumata bianca a tarda notte. Il Ministero dell'Istruzione e le principali organizzazioni sindacali alla fine hanno trovato l'intesa e sottoscritto l'accordo per l'avvio in sicurezza del prossimo anno scolastico. Non tutti, però, sono contenti dall'esito del confronto. I presidi infatti hanno deciso per il momento di non firmare poiché contrari ai tamponi gratis per i prof senza vaccino. Sul tema tuttavia il ministero ha precisato che nel protocollo "non è previsto, né si è mai pensato di prevedere, un meccanismo di gratuità del tampone ai cosiddetti no vax". Soddisfatto quindi il titolare del dicastero di viale Trastevere, Patrizio Bianchi, secondo cui l'intesa "è un ulteriore tassello e testimonia l'impegno comune per garantire a ogni studentessa e a ogni studente il diritto di poter tornare a frequentare in sicurezza e in presenza la scuola, recuperando il rapporto con i loro compagni, i docenti, la socialità". Con una specifica nota, poi, il Ministero ha ribadito per tutto il personale scolastico, anche quello dell'infanzia, "l'obbligo di possesso" e il "dovere di esibizione" del green pass. Il controllo del certificato sarà in capo ai dirigenti scolastici e la mancata esibizione andrà a incidere "sul rapporto di lavoro" perché varrà come "assenza ingiustificata" cui si aggiungerà una "sanzione pecuniaria". Chi non può vaccinarsi per motivi di salute, invece, dovrà mostrare "una certificazione di esenzione dalla vaccinazione".

I punti più importanti del protocollo prevedono una corsia preferenziale per la vaccinazione del personale che deve ancora vaccinarsi, un piano di screening della popolazione scolastica, con particolare attenzione alla fascia di età 6-12 anni; un piano di intervento sui sistemi di aerazione delle aule. Prevista la possibilità, per le istituzioni scolastiche, mediante accordi con le Asl, di utilizzare una sorta di 'fondo tamponi'; la promozione di un sostegno psicologico e pedagogico educativo per gli studenti che hanno vissuto con criticità la pandemia. Il Ministero ha garantito anche personale a tempo determinato in più, dove necessario, per la gestione dell'emergenza e per prevenire le pericolose 'classi pollaio', sinonimo di assembramento. Confermata la permanenza a casa in caso di temperatura sopra i 37,5 gradi o di altri sintomi influenzali. Previste infine modalità di gestione di ingressi e uscite, in modo da evitare assembramenti, e specifiche indicazioni per la pulizia giornaliera degli spazi. Interventi mirati, dunque, "per una scuola che vuole riaprire non dimenticando nessuno". "Con il protocollo siamo intervenuti a sostegno delle situazioni e delle persone più fragili" le parole di Bianchi, che sottolinea lo stanziamento di oltre 2 miliardi per il rientro in classe.

Soddisfatto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, che parla di "segnale positivo per tutto il paese". "Questo - sottolinea - è il metodo giusto per assicurare la didattica con il necessario clima di condivisione e responsabilità". Sulla stessa lunghezza d'onda anche Flc Cgil che, per bocca del suo segretario generale Francesco Sinopoli, afferma: "Abbiamo ottenuto dal governo l'impegno formale a confermare e potenziare le misure già previste per garantire la sicurezza". Sospeso invece il giudizio dell'Anp, che ancora non ha firmato perché "non intende favorire alcuna logica di 'sostituzione' della vaccinazione con il tampone" e perché il testo non chiarisce "quali siano i dipendenti non vaccinati che hanno diritto al rimborso del tampone". L'Anp fa quindi sapere di essere pronto a sottoscrivere il protocollo se verrà puntualizzata la possibilità, per le scuole, di rimborsare esclusivamente i tamponi del personale in condizione di fragilità.

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