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La scuola contro il Green pass, sindacati in rivolta: "Diktat inaccettabile"

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Maria Elena Ribezzo
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Non una misura punitiva, ma uno strumento a tutela della salute di tutti. Questo vuole essere, spiega Patrizio Bianchi, il green pass per il personale scolastico. Il ministro dell'Istruzione cerca di placare gli animi surriscaldati dei sindacati con un primo, lungo, post sul suo nuovo profilo Facebook, in cui spiega le mosse per la riapertura. Lo fa mentre le parti sociali gridano al «Diktat» e lamentano che senza dialogo si alimentano «tensioni e ostilità»: «La sicurezza per decreto è in netta antitesi con l'efficace politica del confronto e della condivisione necessaria in epoca di pandemia» scrivono in una nota unitaria le sigle del comparto.

Per i sindacati, la decisione di adottare il green pass per il personale scolastico, con sanzioni in caso di inadempienza, è stata assunta dal Governo «in modo unilaterale»: «in una categoria già vaccinata al 90%, il provvedimento assunto sta alimentando forti tensioni, come spesso accade quando si assumono decisioni frettolose e radicali, inadeguate a cogliere la complessità delle situazioni», avvertono. Ai presidi che domandano più personale Ata addetto al controllo del documento verde, il ministro Bianchi ricorda che quest' anno è già stata autorizzata l'assunzione di 12.193 unità di personale Ata e che altro personale per il recupero degli apprendimenti e per l'emergenza sarà assegnato grazie ai fondi del Sostegni bis.

Oltre a questo, ad oggi sono stati già immessi in ruolo più di 42mi1a insegnanti («Siamo all'1 1 agosto e, negli anni passati, in questo periodo, spesso le operazioni dovevano ancora cominciare») e rivendica che «già alla data di oggi, possiamo dire di aver immesso in ruolo quasi il doppio degli insegnanti assunti lo scorso anno alla fine delle procedure». Una riapertura in presenza e in sicurezza, assicura, è «davvero l'obiettivo di tutto il governo».

Ma la sicurezza rimane un tema caldissimo anche nelle aziende, dove il governo ha intro dotto il green Pass non per accedere - servirebbe una legge ad hoc - ma per usufruire delle mense aziendali, equiparate ai ristoranti. La decisione ha fatto infiammare il mondo sindacale e nel Torinese arriva la prima protesta ufficiale. L'Rsu Fim-Cisl della H anon System di Campiglione Fenile ha annunciato infatti per venerdì 13 agosto due ore di sciopero per protestare contro la decisione dell'azienda di consentire l'accesso alla mensa solo ai dipendenti con green pass. Gli altri potranno mangiare in un tendone allestito nel piazzale della ditta. «Il governo di tutti che ha paura di litigare al suo interno non decide o prende decisioni punitive come quella che in azienda si lavora ma non si mangia», spiega Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil.

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