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Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi, così l'Italia ritrova l'orgoglio. Mario Draghi come un portafortuna

Francesco Storace
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Per scrivere un articolo importante serve qualche oretta per cercare le notizie giuste. Venti trenta minuti per metterlo giù. Una decina per infiocchettarlo. Sei tutto contento e poi arriva un velocipede umano che in meno di dieci secondi ti fa esplodere di gioia. In una decina di minuti due medaglie d’oro azzurre: è un attentato alla salute, serve un vaccino per il cuore. A Tokyo il cielo è diventato sempre più blu. Sono i momenti in cui cerchi un qualsiasi pezzo di stoffa tricolore, te lo baceresti tutto, lo amiamo. Amiamo la bandiera e chi la rappresenta, l’Italia è Patria e malattia. Avremmo voluti abbracciarli pure noi quei due, Lamont Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi, al termine di quella fantastica volata sui cento metri. In nove secondi e spicci non metti neppure un piatto sulla tavola, non cambi neanche canale sul telecomando, fatica persino il tergicristallo a mettersi in movimento alle prime gocce d’acqua. E ti godi col fiatone lo stile di una corsa che finisce appena comincia; come il volo più alto che c’è al mondo, con una maglia azzurra che sembra un elicottero appena decollato. Quell’abbraccio in mezzo al campo simboleggia l’inno, Fratelli d’Italia, uniti a gioire per tutti noi con le parole più belle che ci sono per i nostri cuori sempre più malandati in questi momenti che sembrano non finire mai. Emozioni, si chiamano, e sentiamo l’orgoglio di essere cittadini di una grande Nazione che si fa avanti di fronte al mondo intero con i suoi atleti.

 

 

Chissà se ci abbia messo lo zampino fortunello anche il nuovo corso istituzionale, dopo una pandemia che ci ha martoriato. Ci ha divorato le carni, quel virus. Ma ci siamo sempre rialzati in piedi, come mille volte nella storia. Sarà solo una coincidenza, ma da quando c’è Mario Draghi a Palazzo Chigi è arrivato lo stellone. Tutto sempre in poche ore. In Inghilterra siamo andati a sbattere in faccia alla loro maleducazione il nostro valore, con la finale di Matteo Berrettini a Wimbledon e poi il trionfo degli europei di calcio a Wembley. E a Tokyo, tutto in una decina di minuti. L’Italia può voltarsi indietro a guardare tutti gli altri che si inchinano alla sua velocità. Ed è pure l’Italia che vola più in alto di tutti scrutando orgogliosa in basso chi aveva osato sfidarla. C’è anche uno stile presidenziale in questi trionfi azzurri. Con il predecessore del presidente Draghi, staremmo già a cibarci centinaia di ore di diretta Facebook. Magari stavolta ci toccherà leggere da Marco Travaglio che in fondo gli atleti si sono preparati alla vittoria allenandosi al tempo del Conte 2... Lui, Draghi, si è limitato a telefonare a Gianni Malagò che gli ha passato i due campioni dell’atletica italiana diventata planetaria. Che anno, questo 2021...

 

 

Quest’anno anche i successi dei Maneskin. E chissà se non ci capiterà anche di veder vincere Miss Mondo 2021 a latitudine italiana in quel di Portorico il prossimo 16 dicembre... Attendiamo la supergnocca azzurra, presidente Draghi. Che ne sapevano quelli di prima... Chiosa finale: Jacobs e Tamberi sono poliziotti. E ne gioisce fieramente il loro capo, Lamberto Giannini. Sono Fiamme Oro e se ne vanta, il numero uno della Polizia. Le loro medaglie si aggiungono a quella vinta nel canottaggio dall’agente scelto Federica Cesarini con la collega della Guardia di Finanza Valentina Rodini. «In questo momento di esultanza il mio pensiero va a tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato e delle Forze dell’Ordine che ogni giorno, con lo stesso impegno e la stessa dedizione lavorano al servizio del Paese, sul territorio, nelle strade, in gravosi servizi di ordine pubblico, spesso sottoposti ad attacchi tanto violenti quanto vili, che ne mettono a repentaglio l’incolumità». Ogni riferimento alle violenze dei NoTav a caccia di un morto in divisa è assolutamente giustificato. Anche in una giornata di festa.

 

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