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Covid, oltre mille gli italiani bloccati all'estero

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Rischia di diventare una vera e propria emergenza, quella degli italiani, soprattutto giovanissimi, bloccati all'estero a causa del Coronavirus. Dagli utlimi dati disponibili sarebbero infatti 1..150 i connazionali che non riescono a fare rientro, perché risultati positivi o entrati in stretto contatto con un contagiato da Covid-19. I numeri sono in continuo aggiornamento, ma per ora Malta e Dubai sono i due scenari su cui si lavora con più urgenza. A Malta, in quarantena nelle strutture Covid messe a disposizione dalle autorità locali, si trovano circa 280 ragazzi, di cui un centinaio positivi e per la maggior parte minorenni. Tutti si erano recati sull’isola per vacanze studio nelle scuole di inglese, chiuse poi dal governo dopo lo scoppio di alcuni focolai. A Dubai, invece, i casi di connazionali in quarantena sono saliti a 500, di cui oltre 230 positivi: sono studenti in vacanza studio, ma non solo.. Situazione simile in Grecia, dove al momento risultano in quarantena 120 italiani, tra positivi e contatti stretti con un caso Covid: si tratta di turisti che si trovano per lo più sulle isole di Ios, Corfù e Mikons. Sono, infine, turisti anche i 250 connazionali bloccati in Spagna perché positivi. La Farnesina ha diramato, nei giorni scorsi, una nota avvertendo che «tutti coloro che intendano recarsi all’estero, indipendentemente dalla destinazione e dalle motivazioni del viaggio, devono considerare che qualsiasi spostamento, in questo periodo, può comportare un rischio di carattere sanitario». «In particolare, nel caso in cui sia necessario sottoporsi a test molecolare o antigenico per l’ingresso in Italia o per il rientro nel nostro Paese da una destinazione estera, si rammenta che i viaggiatori devono prendere in considerazione la possibilità che il test dia un risultato positivo», recitava la nota. «In questo caso, non è possibile viaggiare con mezzi commerciali e si è soggetti alle procedure di quarantena e contenimento previste dal Paese in cui ci si trova», concludeva il ministero degli Esteri, raccomandando di «pianificare con massima attenzione ogni aspetto del viaggio, contemplando anche la possibilità di dover trascorrere un periodo aggiuntivo all’estero, nonché di dotarsi di un’assicurazione sanitaria che copra anche i rischi connessi a Covid-19».

In Catalogna intanto, riferisce El Pais, il Tribunale superiore di giustizia  ha autorizzato il coprifuoco tra l’1 e le 6, proposto dalla Generalitat per contrastare la diffusione del Coronavirus in 161 comuni catalani almeno fino  al 23 luglio.

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