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Fedez denunciato dal Codacons per i milioni raccolti. L'ira sui social"Perseguitato, fate schifo"

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Giada Oricchio
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Basta persecuzione. Non sono come Malika Chalhy”. Furia Fedez dopo il nuovo attacco del Codacons che replica: "Lo quereliamo". L’associazione dei consumatori ha denunciato il rapper per l’iniziativa “Scena Unita” a favore delle maestranze dello spettacolo e ha chiesto il sequestro della somma raccolta (5 milioni di euro) arrivando a paragonarlo a Malika, la 20enne cacciata di casa in quanto omosessuale che, con le donazioni per rifarsi una vita,  ha comprato una Mercedes e un cane di razza. E’ stato Fedez a rivelare l’ennesimo esposto da parte del Codacons che sembra avere un misterioso accanimento verso l’artista.

Attraverso una serie di Instagram Stories, il marito di Chiara Ferragni ha tuonato: “Ne ho pieni i co***oni. Ennesima raccomandata del Codacons dove riescono a paragonare i 5 milioni di euro raccolti per gli operatori dello spettacolo alla raccolta fondi di Malika che si è comprata la Mercedes con i soldi che le hanno dato. Richiedono di procedere all’immediato sequestro. Fate schifo. Io sono stufo di essere perseguitato da voi. E’ incredibile che nessuno faccia niente”.

Il rapper-imprenditore è furibondo: “Nessuno vi controlla e so quello che fate e come lo fate. Mi perseguitate anche quando le persone fanno del bene, vergognatevi! Io cerco sempre di farmi una risata ma questa cosa è insostenibile. Io mi ricordo che il Codacons, durante il primo lockdown, chiedeva i soldi alle persone con un banner dicendo che era per l’emergenza Coronavirus quando i soldi andavano direttamente a loro che nulla avevano a che fare con il problema sanitario”.  In effetti, dopo le rilevazioni di Fedez e di molti altri utenti web, il banner venne rimosso. Raramente si è visto il cantante così alterato, ma l’indignazione per quella che reputa una vessazione è fuori controllo: “Questi hanno il coraggio di venire a rompere i co***oni a degli artisti che hanno raccolto milioni di euro e paragonarli a una ragazzina che si è comprata una Mercedes. Si permettono di ostacolare chi si è fatto il c**o. Come è possibile che in Italia si permetta tutto questo? Ho una trentina di denunce e devo andare in Tribunale trenta volte con questi st**nzi che intasano i pubblici uffici. Mi sono rotto il ca**o”.

Il video ha provocato l'immediata levata di scudi da parte del Codacons che ha diffuso una nota durissima contro l'influencer: "Ha nuovamente attaccato l'associazione dei consumatori ricorrendo a insulti e violenza inaccettabili. Evidentemente Fedez non ha letto la nostra istanza e, se l'ha letta, non l'ha capita, dimostrando leggerezza e superficialità. (...). Per quanto riguarda le accuse mosse dal rapper verso la nostra associazione, gli insulti, l'arroganza, le menzogne contenute nel suo video e la violenza dimostrata nei nostri confronti varranno a Fedez una nuova querela per diffamazione che il rapper si sarebbe potuto evitare se solo avesse letto (e compreso) l'atto che gli è stato notificato". L'associazione ha concluso con un'opinabile presa in giro: "In favore dell'influencer stanziamo volentieri una piccola somma per pagare un giovane docente di italiano che, da oggi, manderemo a casa di Fedez quando dovrà leggere atti da noi scritti, per essere certi che li legga e li comprenda a fondo". Il braccio di ferro è appena iniziato.

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