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L'Aria Che Tira, "quando non serve la seconda dose". Su AstraZeneca Massimo Galli smentisce Draghi

Giorgia Peretti
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Massimo Galli è ospite nella puntata di mercoledì 23 giugno de “L’Aria che Tira Estate”. Il talk di approfondimento di La 7 condotto da Francesco Magnani ospita il professore e infettivologo dell'Ospedale Sacco di Milano per una lunga intervista sui temi caldi del momento: dalle mascherine alla vaccinazione eterologa. Ad entrare nel mirino di Galli è Mario Draghi, al centro della polemica sollevata dall’infettivologo ci sarebbero le dichiarazioni del premier durante la conferenza stampa convocata d’urgenza al ritorno dalla Spagna. Un discorso rassicurante per i cittadini in preda al panico dopo il blocco di AstraZeneca per la seconda dose riservata ai soggetti sotto i 60 anni. “Vaccinarsi è fondamentale. La cosa peggiore che si può fare è non vaccinarsi o vaccinarsi con una dose sola- spiega Draghi- la vaccinazione eterologa funziona, io stesso martedì sono prenotato per fare l'eterologa. La prima dose di AstraZeneca ha prodotto anticorpi bassi e allora mi si consiglia di fare l'eterologa, che funziona per me e anche per chi ha meno di 60 anni".

Da qui la bastonata al presidente del consiglio che secondo Galli, avrebbe avuto accesso ad una pista riservata rispetto i comuni cittadini. La scelta di sottoporsi al test dopo la prima dose del vaccino anglo-svedese, per scoprire la risposta anticorpale, ad oggi non sarebbe un’operazione facile per tutte le persone ma sarebbe di fondamentale per capire come procedere con la vaccinazione. L’infettivologo spiega: “AstraZeneca è stato concepito come un vaccino monodose, quindi se lo hai fatto e hai gli anticorpi sviluppati, puoi anche un attimo soprassedere. Perché, attenzione, avendo gli anticorpi ha la garanzia di aver avuto una risposta. Questo è più o meno quello che ha fatto il primo ministro, che ha fatto AstraZeneca si è poi fatto il sierologico ha visto che ha risposto male e passa all’eterologa”. Poi la bordata: “Vorrei che anche gli atri italiani avessero la stessa possibilità per lo stesso iter”.

Infine, Galli si esprime anche sul superamento dell’obbligo delle mascherine all’aperto, data fissata per il 28 giugno: “È una questione di buonsenso di cui si è fatta una questione politica. È chiaro che si è soli all’aperto non vi è necessità di indossarla ma dobbiamo averla a disposizione in condizioni di assembramenti. C'è qualcuno che evidentemente non rinuncia alla possibilità di raggranellare qualche voto e qualche benevolenza in più.” Poi conclude con la previsione: “è uno strumento che ha dimostrato un'incredibile efficacia, abbiamo saltato un'intera stagione influenzale per Santa mascherina vergine martire. Difficilmente uscirà dal costume”.

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