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Roma, tra la folla con il coltello in mano. Immigrato semina il panico: poteva scapparci il morto

Elena Ricci
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«Dai, venite avanti, venite avanti». E poi «Spara, spara». Col sangue agli occhi per la rabbia e un coltello da cucina con lama lunga più di 10 centimetri, sabato pomeriggio Ahmed Ibrahim, un 44enne extracomunitario pluripregiudicato e irregolare, ha minacciato poliziotti e passanti seminando terrore in pieno giorno all’esterno della stazione Termini, a Roma. Attimi interminabili che hanno visto uno dei poliziotti costretto a ricorrere all’arma di ordinanza e sparare. L’uomo si aggirava in stazione con un grosso coltello minacciando i passanti. È stato notato da un addetto alla vigilanza delle Ferrovie che ha allertato le forze dell’ordine. I primi ad intervenire, su segnalazione della sala operativa, sono stati gli agenti del posto di polizia ferroviaria dello scalo di Roma Termini. Quei momenti terribili, che avrebbero potuto trasformarsi in tragedia, sono stati ripresi dagli smartphone di alcuni passanti e, immediatamente, sono diventati virali sui social. Nei video si vede l’uomo esagitato che si arrampica sulle moto in sosta e che urla verso i poliziotti puntando il coltello. Minaccia, provoca, agita il coltello. Per poi cadere al suolo dopo il colpo di pistola esploso dall’agente che l’ha raggiunto a una gamba.  In realtà, i fatti sono iniziati molto prima su via Magenta e hanno visto anche altri poliziotti rischiare seriamente la vita. «Attimi che durano una vita – si sfoga un poliziotto – solo quando ti trovi direttamente a vivere questi episodi, comprendi il reale pericolo per la tua incolumità».

 

 

 

Il soggetto impugnava l’arma non verso gli altri a sua difesa, bensì in modo tale da colpire chiunque gli si fosse presentato davanti. Notati gli agenti all’uscita di via Magenta, si è diretto verso la chiesa con il coltello nascosto nella manica della felpa. I poliziotti, quando l’hanno raggiunto, hanno subito cercato di contenerlo. L’obiettivo era quello di fargli lasciare il coltello ma l’uomo, carico di odio, non ha voluto saperne.  «Avvicinatevi, avvicinatevi pure» ha urlato l’extracomunitario, estraendo immediatamente la lama e brandendola verso i poliziotti. Una distanza molto ravvicinata e pericolosissima per l’incolumità degli agenti, che hanno allontanato tutti i presenti perché il rischio di un accoltellamento si faceva sempre più concreto. «Non era un mitomane, era proprio intenzionato a colpire. Lo avrebbe fatto se non fosse stato per i poliziotti» racconta un testimone.

 

 

 

 

Il tentativo di bloccare l’uomo si è protratto per oltre 200 metri, fino ad arrivare in via Marsala, dove troppo vicino a un poliziotto, a poca distanza da quello che avrebbe potuto essere un fendente letale e dopo aver urlato più volte «sparami, sparami» con il coltello all’altezza del volto dell’agente, quest’ultimo è stato costretto ad aprire il fuoco mirando alle gambe. «Ci è mancato davvero poco. L’extracomunitario, avrebbe addirittura potuto colpirli al volto o alla gola» ha raccontato un altro testimone. Fermato e trasportato presso il Policlinico Umberto I in codice rosso, non è in pericolo di vita. Il proiettile sarebbe fuoriuscito dal gluteo. Ora è piantonato in ospedale, dovrà rispondere di tentato omicidio porto abusivo d’arma, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, ma non può essere espulso per problemi legati all’attribuzione della nazionalità (dovrebbe essere ghanese ma non ha documenti). Nessun procedimento disciplinare, intanto, è previsto per il poliziotto che avrebbe «operato per salvare gli altri e se stesso». I video amatoriali sono al vaglio della magistratura.

 

 

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