Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Principe Amedeo, è morto il Duca di Savoia e Aosta: la lotta con Vittorio Emanuele per la disputa dinastica

  • a
  • a
  • a

È morto il principe Amedeo di Savoia, figlio di Irene di Grecia e di Aimone di Savoia. Il duca di Aosta si è spento oggi a 77 anni nella sua casa di Arezzo e la notizia è stata diffusa tramite un comunicato dei familiari: “La Real Casa di Savoia annuncia, questa mattina si è spento, in Arezzo, S.A.R. il Principe Amedeo, Duca di Savoia e Duca d’Aosta. Il principe Amedeo è deceduto nella notte all’ospedale San Donato di Arezzo. Era stato ricoverato il 27 maggio per un intervento chirurgico. La morte è avvenuta per arresto cardiaco. La salma è stata trasportata nell’abitazione di Castiglion Fibocchi, dove sarà allestita la camera ardente

 

 

Nato a Firenze il 27 settembre 1943, Amedeo di Savoia-Aosta era figlio Aimone di Savoia, quarto duca d’Aosta re di Croazia con il nome di Tomislavo II, mentre suo zio era l’omonimo eroe dell’Amba Alagi, detto il «Duca di ferro» e suo nonno era il «Duca Invitto» Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta. La caduta di alcune bombe alleate nei pressi di Firenze, a Villa Cisterna, la residenza fiorentina di Aimone di Savoia e di sua moglie Irene, provocò il parto anticipato del futuro protagonista del ramo cadetto Savoia-Aosta, che avvenne in una stanza al piano terra considerata al riparo dai bombardamenti. Il neonato ricevette il titolo di duca delle Puglie. Amedeo di Savoia-Aosta ha rivelato che, al momento della nascita, la madre gli fece prendere le impronte digitali dal questore di Firenze per timore che venisse rapito. Il 26 luglio 1944 su ordine di Heinrich Himmler, i nazisti deportarono il piccolo Amedeo nel campo di concentramento austriaco di Hirschegg, vicino Graz, insieme alla madre Irene di Grecia e alle cugine Margherita e Maria Cristina, uniche figlie di suo zio Amedeo, terzo duca d’Aosta, e della duchessa Anna d’Orléans. Dopo la liberazione dal campo di concentramento di Hirschegg, avvenuta nel maggio 1945, Amedeo visse per alcune settimane in Svizzera. Il 7 luglio 1945 Irene di Grecia con il figlio rientrarono in Italia: si fermarono prima a Milano, dove Aimone vide per la prima volta il figlio, e successivamente raggiunsero Napoli, dove Amedeo incontrò la nonna paterna Elena d’Orléans. In Italia, Irene e Amedeo si stabilirono a Fiesole, vicino a Firenze. Nel 1948 morì a Buenos Aires colpito da un infarto Aimone di Savoia, padre di Amedeo, e quest’ultimo assunse il titolo ducale come capo della casa Savoia-Aosta.

 

Amedeo è stato protagonista nell’ultimo ventennio anche di un disputa dinastica. La sua posizione nella linea di successione è controversa: parte dei monarchici sostengono che Amedeo sia il Capo della Real Casa, e quindi il legittimo pretendente al trono d’Italia, altri considerano che la posizione di capo della casa reale spetti a Vittorio Emanuele di Savoia e che Amedeo sia terzo in linea di successione dopo Emanuele Filiberto. La controversia è stata oggetto di un pronunciamento ufficiale della Consulta dei Senatori del Regno. La Consulta dei Senatori del Regno, una associazione privata creata nel 1955, il 7 luglio 2006, ha comunicato ufficialmente che Amedeo è da ritenere l’erede di Umberto II. Il motivo ufficiale sarebbe il matrimonio di Vittorio Emanuele di Savoia con una persona di differente condizione sociale.

Nel settembre 2006 Vittorio Emanuele e suo figlio Emanuele Filiberto di Savoia depositarono all’ufficio brevetti dell’Unione europea la richiesta di registrazione dello stemma di «principe ereditario d’Italia» come logo aziendale, insieme ad altri simboli del patrimonio araldico di Casa Savoia. L’azione era volta ad impedirne l’uso ad Amedeo e Aimone di Savoia, cui era stato ingiunto di utilizzare il cognome per esteso, cioè Savoia-Aosta. Nella primavera del 2008 Vittorio Emanuele e suo figlio Emanuele Filiberto citarono in giudizio Amedeo ed Aimone per il fatto che si firmavano con il solo cognome di Savoia e non di Savoia-Aosta, configurando l’ipotesi di uso illecito di cognome. Nel febbraio 2010 il Tribunale di Arezzo ha condannato Amedeo e Aimone di Savoia per l’uso del cognome di Savoia e al pagamento del risarcimento dei danni arrecati pari a un totale di 200.000 euro. Ciononostante, Amedeo, che fin dalla nascita ha usato liberamente il cognome di Savoia o di Savoia-Aosta, ha presentato ricorso in appello vincendolo nel gennaio del 2018. Il 15 settembre 2010 la sentenza e la condanna sono state sospese, permettendo ad Amedeo e a suo figlio Aimone di usare il solo cognome «di Savoia».

 

Dai blog