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Pippo Baudo asfalta la Rai e la sinistra. "Fedez? Gli avrei spento le telecamere"

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Se ci fosse Pippo Baudo a comandar, cantava Giorgio Bracardi in una celebre canzone satirica, e per l'appunto se al vertice del concertone del Primo Maggio ci fosse stato lo storico conduttore della Rai è lecito supporre che le cose sarebbero andate in modo diverso.

 

"Se avessi condotto io il Concertone del Primo Maggio avrei spento le telecamere a Fedez durante il suo discorso. Per querelarlo è troppo tardi, equivarrebbe solo fargli il doppio della pubblicità", dice oggi Pippo Baudo chiamato a commentare il caso del discorso del rapper sul Ddl Zan contro l'omofobia, preceduto sulla polemica per il presunto tentativo di censura da parte di viale Mazzini. 

 


"Fedez ha esagerato. Poteva fare spettacolo, mentre fa ogni cosa per essere protagonista. E ha sbagliato a fare quel discorso in una sede che non era sua. L’errore che ha commesso la Rai  è stato quello di non dire semplicemente che quel palcoscenico era il suo e a lei competeva l’autorizzazione. Chiedere il testo dell’intervento di Fedez è stato senza dubbio corretto. Se tu vieni a casa mia e io ti ricevo nel mio salotto, io voglio sapere cosa ci vieni a fare. E poi gli argomenti che Fedez ha toccato sono complicati e non si può utilizzare il mezzo pubblico in maniera così indiscriminata. Bisogna stare attenti perché si ripercuote sulla società in modo divisivo", dice Baudo all'Adnkronos.

 

Il conduttore di Fantastico e tanti altri programmi di successo del servizio pubblico entra poi nel merito della legge. "Quanto si prefigge il Ddl Zan è già previsto dalla nostra Costituzione nei primi 12 articoli, quelli fondamentali. Lì si legge chiaramente, al primo comma dell’articolo 3, che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, oltre che di condizioni personali e sociali. Il Ddl Zan è un raddoppio. Abbiamo fra le più belle carte costituzionali del mondo - dice ancora Baudo -  È inutile aggiungere un’altra legge che confonde le cose. La nostra Costituzione è perfetta ed è garantista al massimo. Il Ddl Zan è la complicazione delle cose semplici. La vita che facciamo e, in particolare, la vita che conduciamo in Italia, ci ha dato tutte le marce che ci servono per vivere tutti insieme con tutte le diversità e le mentalità che si possono avere". 

Così Baudo le canta alla Rai ma anche al centrosinistra, reo di promuovere una legge che per molti mina alle fondamenta la libertà di pensiero e che, come sottolinea Pippo, rappresenta un raddoppio della Costituzione. 

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