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Otto e mezzo, "vorticoso giro di pa**e" Lilli Gruber sbotta contro Massimo Giannini

Giada Oricchio
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Parolacce a go-go a “Otto e Mezzo” e Lilli Gruber richiama il direttore de “La Stampa” Massimo Giannini: "Basta!". Nel talk serale di LA7, venerdì 7 maggio, si stava parlando del ddl Zan, delle dichiarazioni del forzista Tajani (“senza figli non è vera famiglia”) e di una certa difficoltà delle destra a riconoscere i diritti.

Lo scrittore Stefano Massini si è sfogato: “Posso essere sincero? Mi fa tanto girare le pa**e, tanto, che la gente pretende politicamente di mettere le mani su qualcosa che non li riguarda, giù le mani. Gli affetti, i sentimenti, le lenzuola, se permettete sono affari nostri. La politica si occupi di quello che deve fare e la smetta di parlare di cose che non le competono”. Gli ha fatto eco, la giornalista della Verità Camilla Conti: “A me fa girare molto le pa**e, mi si perdoni il francesismo quando il tema della libertà diventa centrale all’interno di un decreto per difendere un diritto, ma lo stesso decreto penalizza la libertà di espressione…”.

Lilli Gruber ha borbottato per il linguaggio, ma l’intervento del direttore de “La Stampa” Massimo Giannini le ha dato il colpo di grazia: "In questo vorticoso giro di pa**e...”, “Eh ma basta adesso con tutte queste parolacce” è sbottata la conduttrice e Giannini: “No appunto, dico: fermiamoci perché per un motivo o per l’altro girano. Non è solo un problema di discriminazioni. Il ddl Zan parte dal tema delle discriminazioni per introdurre sanzioni più pesanti non solo per le offese  verbali, ma anche per quelle fisiche verso le persone che esercitano il normale diritto ad amare. Non voglio citare Kafka e mi limito a un livello più basso, cito una filosofa di riferimento della destra, Barbara D'Urso, che in un faccia a faccia con Salvini disse: 'Matteo, famiglia è dove c'è amore'. A questo almeno ci arrivano? Di cosa discutiamo ancora il Ddl Zan? Protestiamo perché conculca i diritti di espressione? Ma non diciamo sciocchezze!”.

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