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Otto e mezzo, "aveva torto..." La Gruber inchioda Galli sulle riaperture. Come se la cava il prof

Giada Oricchio
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“Ho avuto torto a essere catastrofista? Me lo auguro con tutto il cuore”. Il professor Massimo Galli, a “Otto e Mezzo”, venerdì 7 maggio, risponde così a Lilli Gruber sui dati della pandemia da Covid-19 in diminuzione nonostante le riaperture “ragionate”.

Lilli Gruber apre la puntata del suo programma stuzzicando Massimo Galli, virologo dell’ospedale Sacco di Milano: “Ha visto i dati? Allora aveva torto a essere catastrofista?” e il professor Galli: “Mi auguro che sia così, però diamo tempo al tempo, mi auguro che sia così in prospettiva e che la lenta vaccinazione sia sufficiente. Quel che conta è non avere Terapie intensive piene e conta avere meno morti anche se scendono lentamente. Però le infezioni sono molte e aumentano anche nei giovani. Non voglio essere pessimista a oltranza, mi auguro con tutto il cuore che tra 8-15 giorni le cose stiano andando bene. La decisione di cancellare il coprifuoco? Bisognerebbe aver fatto 30 milioni di vaccini che non abbiamo fatto. Non posso che augurarmi che la crescita delle vaccinazioni freni la diffusione delle infezioni”. Ma Galli suona un campanellino d’allarme: “Non stiamo ottenendo l’immunità di gregge e credo che per arrivarci servirà un vaccino più aggiornato per le varianti future. Se riuscissimo a vaccinare con qualcosa di aggiornato rispetto a ora forse riusciremo a raggiungere la tanto auspicata immunità di gregge che impedirebbe la circolazione del Covid. Il problema è che il vaccino di ora è studiato su un virus di un anno fa, adesso il quadro è molto più variegato”.

La Gruber però lo interrompe e lo punge di nuovo ricordandogli uno studio inglese sulla grande efficacia di Pfizer Biontech anche sulle varianti e Galli: “Se me lo lasciava dire… finivo!”, la giornalista sorride sorniona e si scusa dando modo al virologo di terminare il concetto: “Il lavoro comparso il 5 maggio scorso dice che il vaccino Pfizer ha il 97% di efficacia per evitare che la variante faccia finire in ospedale, rianimazione e cimitero, ma se consideriamo la variante sudafricana la percentuale è di molto inferiore. Adesso la vera domanda è se con questo vaccino raggiungiamo l’immunità di gregge e la risposta probabilmente è no. L’altra incognita è: quello che abbiamo ora verrà aggiornato e se sì quando?”.

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