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AstraZeneca agli under 60? "Meglio non alle donne", il prof ad Agorà spiega perché

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In Italia si valuta l'uso del vaccino AstraZeneca per colori che hanno meno di sessant'anni ma l'ipotesi, lanciata ieri dal commissario alla campagna vaccinale, il generale Figliuolo, suscita qualche distinguo. "Se si entrasse nell’ordine delle idee di vaccinare" contro Covid-19 "con AstraZeneca anche sotto i 60 anni, e io non sarei contrario, magari si potrebbero creare delle limitazioni che sono anche comprensibili" dice Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, ospite ad ’Agorà’ su Rai3. Che tipo di limitazioni? "Si tenga conto che questi eventi eccezionali", le trombosi rare che sono state oggetto di valutazione da parte dell’Agenzia europea del farmaco Ema, "hanno riguardato sostanzialmente il genere femminile e quindi si potrebbe cercare di dare una spiegazione tecnica alle scelte che si fanno, cercando di farle capire alle persone".

 

"Certamente l’esigenza principale è quella di raggiungere la vaccinazione globale e sul vaccinare i fragili siamo tutti d’accordo. Io però vedo ad esempio nel Lazio, Regione che sta lavorando benissimo sui vaccini, grandi hub che hanno difficoltà a raggiungere il numero" di capacità totale che avrebbero. "Siccome noi vacciniamo su prenotazione, 24 ore prima della chiusura della giornata vaccinale, se le prenotazioni non sono state sufficienti, si potrebbe aprirle a tutti quanti i cittadini", è la proposta di Andreoni.

 

Il primario di Tor Vergata è intervenuto anche sulla festa scudetto dei tifosi interisti che fa temere, nelle prossime settimane, un picco di contagio. "Forse un lockdown" di 24 ore "avrebbe almeno mitigato" gli effetti degli assembramenti. "A me viene una parola: rassegnazione - riflette l’esperto - In Italia ogni volta che vediamo dei fenomeni diciamo che non si può fare nulla. È molto difficile governare queste cose che rispecchiano il fatto che non esiste l’educazione civica e il senso della comunità neanche di fronte a un’epidemia così mortale come questa. Ognuno dovrebbe avere il peso di questo". 

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