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Rapina Grinzane Cavour, "io o loro" Il gioielliere Mario Roggero indagato per i rapinatori uccisi

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È indagato per omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa Mario Roggero, il gioielliere di Grinzane Cavour, nel Cuneese, che ieri ha ucciso due banditi e ferito un terzo mentre cercavano di rapinarlo. Si tratta di un atto dovuto, fanno sapere fonti della Procura di Asti. "Mi dispiace che sia successo un fatto così perché è sempre brutto, anche a livello karmico, una cosa del genere. Però o io o loro, non c'era scelta", ha ammesso ai microfoni del Tg1 Roggero, cercando di raccontare la dinamica esatta dei fatti. "Con la mano destra ho aperto la cassa, con la sinistra il cassetto dove sapevo che c'era la mia arma e ci siamo trovati uno davanti all'altro. Ho dovuto... ho sparato prima io. Poi sono scappati", ha aggiunto.

Da quanto si apprende, durante il colpo la moglie del gioielliere è stata colpita da un pugno, mentre la figlia è stata immobilizzata con fascette da elettricista. Roggero avrebbe sparato, con la pistola legittimamente detenuta, quando uno dei rapinatori, dopo essersi fatto consegnare i gioielli, ha tentato di portare via anche l'incasso. "Grazie alle persone che dai balconi hanno applaudito mio papà che ha difeso coraggiosamente mia mamma e mia sorella di fronte a un'arma da fuoco puntata con minacce di morte e di aggressione", ha scritto su Facebook la figlia Silvia.

Due dei banditi, poi identificati per il torinese Giuseppe Mazzarino, 58 anni, e Andrea Spinelli, 45 anni, di Bra, entrambi con precedenti penali, sono morti ad alcuni metri dall'ingresso della gioielleria, mentre il terzo, Alessandro Modica, 34enne di Alba, che si era dato alla fuga seppur ferito, nel corso della notte è stato rintracciato all'Ospedale di Savigliano. "Gli approfondimenti investigativi proseguono al fine di chiarire l'esatta dinamica degli eventi, dando il massimo delle garanzie di partecipazione alle indagini a tutte le parti coinvolte", ha scritto il procuratore di Asti, Alberto Perduca, che coordina le indagini dei carabinieri della Compagnia di Alba e del Nucleo Investigativo di Cuneo sulla tentata rapina. Subito dopo il fatto, oltre ai rilievi tecnici, il pm e i carabinieri hanno sentito il titolare della gioielleria, la moglie, la figlia e altri testimoni. Sono in corso di acquisizione le immagini delle videocamere di sorveglianza. Nelle prossime ore saranno dati gli incarichi per l'autopsia e la perizia balistica.

Intanto, il fatto ha scatenato la polemica politica sulla legittima difesa con i leader del centrodestra che chiedono a gran voce una legge che dia la possibilità a ciascuno di difendere la propria attività lavorativa o la propria casa. Un intervento in questo senso lo chiede anche Mario Cattaneo, l'oste di Gugnano, frazione di Casaletto Lodigiano, che sparò e uccise uno dei ladri che si era introdotto nella sua proprietà. Cattaneo è stato assolto in primo grado ma la Procura ha presentato appello. "Quando ho saputo della vicenda di Cuneo ho rivissuto il mio dramma - ha commentato a LaPresse - Viene da pensare che l'istinto ti porta a reagire in un certo modo senza poi sapere quello che stai facendo. Purtroppo bisogna farsi coraggio: lo chiamerò per esprimergli tutta la mia solidarietà. Gli sono vicino. Sono situazioni che bisogna provare sulla propria pelle".

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