Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Corrado Augias ci ricasca, il programma su Napoli fa infuriare tutti. E si difende dando del genio a Cutolo...

  • a
  • a
  • a

Ci risiamo, dopo la Calabria è la volta di Napoli. Burrascoso il rapporto tra Corrado Augias, giornalista, autore di programmi e già europarlamentare del Pd, e il Sud, almeno nella sua narrazione mediatica. "Qui tutto è perduto finché lo Stato non interverrà in modo massiccio", aveva detto tempo fa in riferimento alla Calabria "perduta", salvo poi doversi scusare urbi et orbi affermando di essere stato strumentalizzato. Ora finisce ancora al centro di un'aspra polemica per la trasmissione sui segreti di Napoli zeppa, secondo molti telespettatori e non solo, di stereotipi offensivi sulla Campania e sul Mezzogiorno. 

 

"Dov’è la Napoli segreta della sua cultura millenaria? Di sicuro non è quella stereotipata mostrata ieri in maniera approssimativa, inadeguata e offensiva da Corrado Augias", è l'attacco del senatore Domenico De Siano, coordinatore campano di Forza Italia commentando la puntata di Città Segrete di Corrado Augias dedicata a Napoli andata in onda sabato 17 aprile su Rai 3. "Napoli, con la sua storia millenaria, forse sconosciuta solo al conduttore televisivo, è ben altra cosa rispetto all’immagine retorica di una città malavitosa e stracciona, fatta di personaggi discussi e discutibili, peraltro triti e ritriti", attacca il senatore che non lesina fendenti al servizio pubblico: "Spiace che la televisione di Stato si sia prestata a tanto. Ma il dado è tratto: il danno all’immagine del capoluogo campano è incalcolabile. Mi auguro un intervento immediato della Commissione di Vigilanza della Rai". 

 

E puntuale arriva la replica dell'autore tanto amato dalla sinistra, famoso anche per qualche recente gaffe come quella in cui attribuiva all'Enel una richiesta di pagamenti non dovuti, rivelando in realtà di essere vittima di una frode a sua clamorosa insaputa.  

"Mi dispiace" per le critiche, dice Augias a Fanpage, "d’altra parte, se dobbiamo rappresentare una realtà della città nelle sue varie sfaccettature nobilissime e anche criminali, dobbiamo parlare sia della grande tradizioni musicale e artistica, sia della camorra. Se no facciamo una stornellata, ma non è il nostro caso. La cultura è anche questo, cercare di vedere ogni aspetto della realtà, ovviamente calibrandolo all’interno di un quadro complessivo". Nel mirino di politici e spettatori c'è infatti l0'ampia finestra dedicata nel programma al boss Raffaele Cutolo. Il quale "ha rappresentato non solo un pezzo della storia napoletana allora  ma addirittura un perno del rapporto tra criminalità e politica, anche, intendiamoci bene, con una azione che in certi momenti è sembrata affiancare quella dello Stato", si giustifica Augias. "Però Cutolo era Cutolo, è stato un geniale inventore della Nco. Sono polemiche un po' pretestuose. Se vogliamo migliorare la realtà, bisogna in primo luogo affrontarla e raccontarla e da quella partire. Offendersi è un sentimento inutile", dice l'autore continuando a far arrabbiare molti utenti dei social, definendo geniale il boss Cutolo.

"Ogni capo criminale, da Cutolo, a Totò Riina, ad Al Capone, è un capo, cioè un genio che poi applica il suo genio al male, mentre Einstein lo applicava alla fisica" è la giravolta di Augias che lascia di stucco molti osservatori. 

Dai blog