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L'immunologo Silvestri gela Roberto Speranza, il vaccino italiano parte male?

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Il vaccino italiano non piace a tutti. Guido Silvestri, immunologo della Emory University di Atlanta, boccia la scelta del Governo Conte, del commissario Domenico Arcuri e di Nicola Zingaretti di investire sul vaccino ReiThera a vettore virale, almeno in fase due di sperimentazione: “Visti i dati al momento disponibili, se proprio si vuole investire in modo massiccio su un vaccino italiano contro il Covid sarebbe stato opportuno farlo per un vaccino a Rna piuttosto che a vettore adenovirale”. Tale ragionamento nasce dalle segnalazioni dei casi di trombosi registrati dopo le vaccinazioni con AstraZeneca e Johnson&Johnson: “È probabile - dice Silvestri al Corriere della sera - che questi casi dipendano dal vettore virale. Il fatto che questo effetto collaterale sia stato osservato dopo somministrazione di vaccini basati sui vettori adenovirali, comuni ad AZ e J&J, ma non dopo somministrazione di quelli a base di Rna, come Pfizer e Moderna, fa pensare che la reattività immunitaria coinvolga elementi del vettore adenovirale, piuttosto che la proteina Spike del coronavirus, comune a tutti questi vaccini, siano essi a base di adenovirus o mRNA”. 

 

 

Ma Silvestri non è favorevole a limitare l’uso di questi vaccini: “Dobbiamo muoverci a vaccinare quante più persone possibile e il più presto possibile. Chiunque guardi i dati di Israele e del Regno Unito può rendersi conto dello straordinario impatto nel ridurre i casi e i morti di Covid. La frequenza di questi effetti avversi è bassissima, un caso per milione, e quindi il rapporto costo benefici è del tutto a favore del ricorso a tutti i vaccini, compresi J&J ed AstraZeneca. Il tutto tenendo conto che, appunto, il rischio zero nella vita non esiste”.

 

 

Di certo i vaccini con la tecnologia a Rna messaggero di Pfizer e Moderna hanno un’altra marcia: “Questi vaccini - conclude l’immunologo - non solo ci stanno tirando fuori dal Covid ma probabilmente rappresentano una vera e propria rivoluzione che permetterà di combattere altre importanti malattie infettive. Quella del richiamo anti Covid ogni anno a causa delle varianti è una prospettiva molto reale”.

 

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