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"Rischio calcolato... male". Massimo Galli disperato a Otto e mezzo per le riaperture: previsione disastrosa

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Mario Draghi parla di "rischio calcolato" con 419 morti? Lilli Gruber apre con questa domanda la puntata di venerdì 16 aprile di Otto e mezzo, l'approfondimento di La7 andato in onda dopo la conferenza stampa in cui il premier ha annunciato riaperture graduali dal 26 aprile.

 

Massimo Galli, infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano, non esita un istante a rispondere alla domanda. "Rischio calcolato? Calcolato male" dice il medico da sempre critico contro ogni concessione alla libertà con la pandemia in corso. "Abbiamo ancora più di 500mila ufficiali casi di infezione in atto, di persone positive al Covid. E in realtà sono almeno il doppio. Alla fine del lockdown di maggio ce ne erano meno di 100mila ufficiali. Abbiamo ancora tanti settantenni e ottantenni non vaccinati, rispetto alla Gran Bretagna siamo indietro sui vaccinati. E Boris Johnson ha espresso in modo chiaro che riaprono per necessità di lavoro ma già prevede un peggioramento dei morti e dei casi". 

 

Il sistema dei colori non ha funzionato, rimarca Galli: "Basta guardare la Sardegna" passata in poco tempo "dal bianco al rosso profondo".

E cosa rischiamo, allora, chiede Lilli Gruber che rivlela: Galli, prima della puntata mi ha detto che le tremano le ginocchia per la riapertura. "Temo che finiremmo a breve distanza" con un aumento dei contagi e dei morti, a meno di un'impennata delle vaccinazioni, difficile vista anche le difficoltà con AstraZeneca e Johnson & Johnson. "Se le tremano le gambe a me trema tutto", dice la Gruber. 

 

"Draghi ha parlato di responsabilità individuale ma an che di controlli - dice Lina Palmerini che ammette - le riaperture sono per andare incontro a un'esigenza ma non solo di Salvini,di tante categorie che non ce la fanno più". 

"Da qui all'autunno con le variabili create dalle varianti è probabile che ci ritroveremo nei guai con più chiusure che aperture. E più gli ospedali sono pieni di malati col Covid non possiamo curare chi ha il cancro per esempio". 

"Gran Bretagna batte Italia 3-1", dice ancora Galli puntando il dito conto i governi italiani che si sono "baloccati con i colori" mentre non pianificavano in modo efficace la campagna vaccinale. La Gruber vede Galli "disperato". "Più sconsolato", è l'amara rettifica del professore. 

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