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Tagadà, "caso montato per per dimostrare agli Usa..." Spionaggio russo, le perplessità di Paolo Mieli

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"Mi sembra un caso montato allo scopo di dimostrare agli Stati Uniti che non facciamo più gli occhi dolci alla Russia. Chissà che segreti della Nato, per 5 mila euro... Vedrete che tra due giorni non se ne parlerà più". Paolo Mieli in collegamento con Tiziana Panella interviene nella puntata del 1 aprile a Tagadà e commenta il caso dello spionaggio russo. Secondo il giornalista del Corriere della Sera in realtà si tratterebbe di un caso montato. Critica anche la reazione del ministro degli Esteri Luigi Di Maio: "È più significativo che lui ne abbia fatto un caso da esibire, però se le notizie dovessero rimanere queste, vedrete che fra due giorni non se ne parlerà più”. 

Il caso di spionaggio sarebbe dunque destinato a spegnersi così. “Non succede quasi mai che si fa il nome - evidenzia Mieli - Questo signore che trasmetteva segreti della Nato lo faceva per 5mila euro che è una cifra alta ma per nulla sbalorditiva”. La Nato da un anno teneva sotto osservazione il militare. "Lo ha preso con le mani nel sacco perché lo pedinavano. Ma che segreti avrà mai potuto svelare per 5mila euro?".

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