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Taglia le orecchie al suo cane Ice. Patteggia 4 mesi di reclusione

Valeria Di Corrado
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Denunciato dalle guardie zoofile dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) di Roma, il proprietario casertano di un American Staffordshire ha patteggiato quattro mesi di reclusione per aver fatto tagliare le orecchie al proprio cane per motivi “estetici”. La denuncia è partita a seguito di controlli effettuati durante l'esposizione internazionale canina "Super Dog Show" (svoltasi il 17-18 dicembre del 2016 alla Fiera di Roma), nell’ambito dell’operazione "Dirty Beauty" condotta dagli agenti dell’Oipa, in prima linea in tutta Italia nel contrastare queste pratiche crudeli e illegali. All’Amstaffm, che si chiama Ice, erano stati tagliati i padiglioni auricolari (come si può vedere nella foto). Per poter far ammettere il cane alla manifestazione era stato esibito un certificato veterinario che giustificava la mutilazione per motivi di salute dell’animale.

«La nostra indagine di polizia giudiziaria, condotta con la collaborazione carabinieri del Nas di Salerno, ha accertato che il certificato veterinario esibito era falso», spiega Claudio Locuratolo, coordinatore provinciale delle guardie zoofile Oipa di Roma e provincia. «I molti controlli delle nostra guardie zoofile a livello nazionale hanno portato a oltre settanta denunce all’autorità giudiziaria, anche nei confronti di veterinari. Questa è soltanto l’ennesima condanna ottenuta, siamo certi che ne arriveranno molte altre».

Quella del taglio della coda e delle orecchie dei cani di alcune razze a fini estetici, oltre che dolorosa per l’animale, è una pratica illegale. Le mutilazioni per fini estetici sono vietate dalla Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia di Strasburgo del 13 novembre 1987, ratificata dall’Italia con la legge n. 201/2010. Le mutilazioni di coda (caudotomia) e orecchie (conchectomia) configurano il reato di maltrattamento punito dall’art. 544 ter c.p., che prevede fino a 18 mesi di reclusione e una multa fino a 30 mila euro.

«Le federazioni nazionali ed internazionali per la cinofilia dovrebbero assumere posizioni più severe ed escludere dalle manifestazioni cani mutilati e gli Ordini dei medici veterinari dovrebbero essere meno indulgenti nei confronti dei propri iscritti», aggiunge Claudio Locuratolo. «Sono già fissate molte altre udienze per rinvii a giudizio a seguito delle indagini e denunce dell’Oipa, a Roma e in altre città. Auspichiamo che la prevenzione e la repressione pongano fine a questa pratica incivile e fuorilegge».

 

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