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Il lockdown Covid fa volare i mattoncini

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Francesca Mariani
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Altro che giochi elettronici, tv, telefonini, iPad, playstation. I bambini (ma anche i ragazzi e gli adulti) nel mondo, per trascorrere le interminabili ore del lockdown, si sono seduti a un tavolo o per terra e hanno iniziato a costruire città fantastiche, ponti, aerei, macchine, grattacieli. E, mattoncino dopo mattoncino, hanno trasformato i mesi più duri della chiusura totale in qualcosa di divertente e creativo. Ma non solo: hanno anche fatto la fortuna, se a tanti anni dalla prima uscita ce ne fosse ancora bisogno, della Lego.

 

 

I conti parlano chiaro: mentre tutti si industriavano a giocare con i mattoncini più famosi al mondo. dagli 0 ai 99 anni, l’azienda vedeva aumentare i suoi fatturati. Perché il Covid, per qualcuno è diventato un periodo d’oro. Mentre in tanti fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, ci sono grandi aziende che hanno fatto la loro fortuna o hanno ampliato i loro affari già floridi. E se qualcuno pensa che costruire con i mattoncini (grandi o piccoli che siano), sia ormai un gioco fuori moda, si sbaglia. La Lego, in controtendenza, ha registrato un forte incremento delle vendite del gruppo. I ricavi annuali sono cresciuti del 13% rispetto al 2019 a 43,7 miliardi di corone danesi - circa 58,7 miliardi di euro - mentre l’utile netto della società per il 2020 ammonta a circa 9,9 miliardi di corone. Il gruppo dei mattoncini colorati ha messo a segno un vero e proprio boom delle vendite, cresciute del 21% rispetto all’anno precedente. Non solo: la quota di mercato globale del marchio è cresciuta a livello mondiale e nei suoi 12 maggiori Paesi. Le vendite al consumo in tutti i gruppi di mercato sono cresciute a doppia cifra, con una crescita particolarmente forte in Cina, nelle Americhe, in Europa occidentale e nell’Asia del Pacifico.

 

 

Le forti vendite nell’anno della pandemia sono dovute a un numero sempre maggiore di persone, di tutte le età, che hanno scoperto la passione di costruire con i mattoncini Lego. Sono stati ispirati da un portafoglio forte che ha offerto creatività per tutte le età e per tutti gli interessi. La crescita dell’utile è stata guidata dalle forti vendite e compensata da investimenti strategici, nonché dall’aumento dei costi di distribuzione associati alla spedizione dei prodotti a livello globale, in seguito alla chiusura temporanea e forzata dei siti produttivi in Messico e Cina. Un risultato atteso dal Ceo del gruppo Niels Christiansen. Ha spiegato che i «risultati super forti» sono stati supportati dagli investimenti strategici fatti anni fa per spostare più vendite online. Il Ceo sostiene che il risultato «non è correlato a Covid. Questa è stata un’evoluzione iniziata qualche tempo fa». Comunque resta il fatto che la vendita on line durante la pandemia è stata l’unica strada da percorrere con tutti i negozi chiusi e la necessità di trascorrere le ore, i giorni i mesi, chiusi in casa. Christiansen ci fa sapere, inoltre, che la Lego aumenterà ancora gli investimenti con un focus continuo sull’innovazione del gioco. Adulti e bambini, perciò, possono dormire sereni nei prossimi mesi: si prospettano nuovi mattoncini in arrivo sul mercato.

 

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