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Terrorismo, condannato a Bologna muratore tunisino che si autoaddestrava per la Jihad

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Nel suo smartphone erano stati trovati migliaia di file con indicazioni su come costruire esplosivi o altre armi, video di attentati, esecuzioni di ‘infedeli,’ predicatori che incitano alla jihad e testi inneggianti al martirio. Per questo motivo un muratore tunisino di 26 anni, Babhoumi Mounir, è stato arrestato a Parma un anno fa con l’accusa di “autoaddestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale“ ed è stato condannato a tre anni, sei mesi e 20 giorni dal gup del Tribunale di Bologna, Domenico Truppa. La Procura aveva chiesto quattro anni di carcere per il giovane muratore residente a Busseto e fermato nel febbraio del 2020, al termine di un’indagine della Digos e della Polizia postale, coordinata dal pm bolognese Antonella Scandellari. Secondo gli investigatori, inoltre, il muratore tunisino ventiseienne avrebbe avuto contatti con ambienti dell’Isis, attraverso i social network e internet.

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