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Attanasio, l'ultimo mistero: perché il viaggio a Goma era stato annullato?

Quella nota inviata al ministero degli Esteri congolesi una settimana prima della tragedia

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Si infittisce il mistero della morte dell'ambasciatore italiano Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, che gli faceva da guardia del corpo. Il ministero degli Esteri della Repubblica Democratica del Congo ha riferito infatti di essere stato a conoscenza del fatto che l’ambasciatore Attanasio si sarebbe dovuto recare nel Nord Kivu a Goma, ma che successivamente il diplomatico ha comunicato alle autorità l’annullamento del viaggio. Lo ha riferito in una nota la Direzione del Protocollo di Stato congolese. «L’Ambasciatore d’Italia ha fatto visita al Direttore del Protocollo di Stato per informarlo che questo viaggio non avrebbe più avuto luogo e che sarebbe stata comunicata alla Direzione una nota in tal senso», si legge nella nota ripresa dai media congolesi.

Un documento della Direzione nazionale del Protocollo di Stato, firmato ieri da Banza Ngoy Katumve, direttore del Protocollo, così ricostruisce: «Lunedì 15 febbraio 2021, la Direzione ha ricevuto la nota verbale n.prot.219 proveniente dall’ambasciata d’Italia a Kinshasa, inviata lo stesso giorno, con la quale si chiede l’accesso alla sala diplomatica dell’aeroporto internazionale di Ndjili per l’ambasciatore Luca Attanasio, accompagnato dal console Alfredo Russo, e dal carabiniere Vittorio Iacovacci, insieme all’autista Floribert Basunga, che si recheranno a Goma e Bukavu dal 19 al 24 febbraio 2021, avendo come motivo una visita alla comunità italiana delle due città». «Nella stessa data, a fine giornata, l’ambasciatore d’Italia ha fatto visita al direttore del Protocollo di Stato per annunciargli che questo viaggio non ci sarebbe più stato e che sarebbe stata inviata a tal fine una nota alla direzione», si legge nella nota di precisazione. Per cui, «la direzione è rimasta sorpresa nell’apprendere nelle prime ore della mattina del 22 febbraio attraverso i media che l’ambasciatore era stato assassinato mentre era in attesa della nota che annullava la prima. Dopo la verifica, ha appreso che il dramma era avvenuto sulla strada 
Goma-Rutshuru con un convoglio del Wfp, che non era stato menzionato nella nota verbale».

Dunque, conclude la nota, «l’Antenna del Protocollo di Stato all’aeroporto di Ndjili è stata contattata per verificare se l’ambasciatore avesse utilizzato la sala per il suo imbarco come richiesto nella nota verbale, ma gli agenti deputati a questo servizio non l’hanno mai visto imbarcarsi».

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