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Olivia Paladino, che botta per la fidanzata di Giuseppe Conte! Con il Covid il suo Hotel Plaza è davvero ko

Fosca Bincher
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La riapertura dovrebbe avvenire il primo ottobre, quasi sette mesi dopo la chiusura forzata per il lockdown, ma per il Grand Hotel Plaza di Roma restare in piedi è davvero una scommessa. Che provano a fare Olivia Paladino, la fidanzata del premier Giuseppe Conte e suo papà Cesare, che oltre ad essere proprietario con tutta la famiglia del Plaza, è anche amministratore unico della società che lo gestisce, l'Unione esercizi alberghi di lusso srl. Ed è proprio da quei conti che viene la botta.

Il Plaza già non brillava l'anno precedente, avendo perso quasi 1,7 milioni di euro, ma nel primo semestre del 2019 aveva almeno incassato 5,5 milioni di euro. Il fatturato dei primi sei mesi 2020 è crollato a 957.854 euro (-83%), e l'anno rischia di essere davvero tragico tanto che in una situazione normale si sarebbe discusso anche della possibilità di continuare l'esercizio dell'attività alberghiera. E' stato possibile tenere in piedi il Plaza grazie a una norma contenuta nel decreto liquidità dello stesso Conte, e grazie agli aiuti previsti dal governo a cui la società ha attinto. Utilizzata la cassa integrazione in deroga per il 90% del personale (che pesava per il 40% sui costi di esercizio).

I Paladino stanno studiando come rialzare la testa: “si stanno”, scrivono, “considerando scenari alternativi della gestione che possano garantire continuità aziendale ad una realtà storica e di prestigio che è sicuramente un simbolo indelebile di Roma come l'Hotel Plaza”. Ma non sarà semplicissimo perché nemmeno alla fidanzata di Conte bastano gli aiuti fin qui messi in campo dal governo e il Plaza aveva clientela in gran parte proveniente dall'estero: arabi, americani, russi, britannici e ultimamente anche cinesi e australiani che a Roma praticamente non si sono più visti.

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