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Omicidio di Willy, i quattro arrestati avevano il redditto di cittadinanza

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Facevano una vita "Smeralda", tra vacanze in barca e lussi. Ma percepivano il reddito di cittadinanza. I quattro arrestati per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 settembre a Colleferro, avevano ottenuto l'aiuto economico statale mentre avevano un tenore di vita decisamente più alto della media. I fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli che si trovano ora a Rebibbia e Francesco Belleggia, ai domiciliari dopo aver raccontato al gip che lo ha interrogato che a picchiare Willy sarebbero stati i fratelli Bianchi, secondo le indagini patrimoniali della Guardia di Finanza hanno percepito il reddito di cittadinanza pur non avendone diritto. E reddito di cittadinanza aveva chiesto e ottenuto anche il padre dei due fratelli appassionati di arti marziali. I quattro sono stati quindi denunciati alla Procura della Repubblica di Velletri e segnalati all'Inps di Colleferro per il recupero delle somme indebitamente percepite. 

Un'interrogazione al ministro del Lavoro e delle POlitiche sociali, è stata presentata, nel frattempo, dal capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida. Lollobrigida vuole sapere "se è vero che i giovani in questione erano già segnalati alle forze dell’ordine avendo già numerosi precedenti per aggressioni e spaccio di stupefacenti, ci si chiede come sia possibile che fosse loro corrisposto il reddito di cittadinanza; si ripropone, quindi, l’annosa questione di un sussidio che è assegnato ed erogato senza alcun controlli da parte delle autorità preposte o Stato, già sollevata in numerose occasioni e a fronte delle frequenti notizie di cronaca che riportano che il beneficio sarebbe stato riconosciuto in favore di soggetti che non ne avevano diritto; in questo quadro non vanno dimenticati i casi in cui il reddito di cittadinanza è stato riconosciuto a ex-brigatisti, mafiosi, e criminali di ogni genere; pratica deplorevole e superficiale, non solo da un punto di vista di giustizia sociale, ma anche da quello morale: si pensi ad esempio ai parenti delle vittime, oltre che a tutti i cittadini onesti e disoccupati che magari non riescono a beneficiarne; gli uffici e le istituzioni che dovrebbero vigilare sulla corretta applicazione della misura non sembrano essere in grado di assolvere a tale obbligo. Lollobrigida poi chiede quali iniziative il ministro "intenda assumere per procedere in tempi rapidi alla revoca del beneficio e affinché i soggetti citati provvedano alla restituzione di quanto ingiustamente percepito; se non ritenga di garantire meccanismi più efficaci di controllo sull’erogazione del reddito di cittadinanza".

Intanto, sul fronte delle indagini sull'omicidio, Pincarelli ha deciso di cambiare avvocato e si prepara a «scaricare» i Bianchi. Pincarelli, che secondo la deposizione di Belleggia, avrebbe scatenato la rissa poi sfociata in omicidio, avrebbe individuato un difensore diverso dall’avvocato Massimiliano Pica, legale dei Bianchi, probabilmente perché ha intenzione di cambiare linea difensiva, scostandosi da quella comune che ha avuto fino ad oggi con i fratelli Marco e Gabriele. Strada intrapresa da subito dall’unico indagato ai domiciliari, Francesco Belleggia. Ciò spiegherebbe la necessità di un avvocato diverso.

 

 

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