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Lucio Presta sul figlio di Paola Perego: era il dj in Sardegna e non gli fanno il tampone

Giada Oricchio
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Lucio Presta, il manager dei vip, denuncia su Facebook: "Il figlio di mia moglie Paola Perego in discoteca con positivi al Covid. Aspetta il tampone da 4 giorni". Il tampone per il Coronavirus è un'odissea. I comuni mortali lo sanno, i racconti si assomigliano: "Siamo a Ferragosto, torni dopo le vacanze. Siamo pochi, torni domani. Siamo senza reagenti, torni tra due giorni. La richiamiamo. Per il momento resti a casa". In attesa e allo sbando. I più informati "tamponano" con i test seriologici comprati in farmacia a 25 euro. Poi però serve quello ufficiale. Storie di ordinaria disorganizzazione che non fanno notizia se non quando a finire negli ingranaggi mal oliati sono i volti famosi. E allora ben venga il post di Lucio Presta.

Su Facebook, il noto manager ha descritto con dovizia di particolari l'angoscia di Riccardo, il figlio di Paola Perego e dell'ex calciatore Carnevale: "Il figlio di mia moglie è uno dei 2 Dj delle serate in Sardegna ed Argentario, gli comunicano che alcuni dei partecipanti, gli organizzatori e l’altro Dj risultano positivi al Covid, applica  protocollo e chiama il  medico di base, che ti prescrive tampone, chiama lo  Spallanzani per dare dati e chiede che gli venga fatto un tampone. Risposta: la chiamiamo noi e non si sente più nessuno, allora richiama e gli dicono vada in fila al Drive in più vicino per fare tampone". Così inizia il viaggio della paura e della speranza: "Esegue con mascherina e protezioni individuali, sei ore di fila in auto ed eccoci tocca a lui, ma sono le 20, devono  chiudere,  torni domani, anzi lei non dovrebbe uscire di casa perché potenziale positivo, lui replica ma io ho chiamato e mi hanno detto di venire qui, ok va bene torni domani mattina alle 8.30.

Nel frattempo siamo al 4 giorno, chiudere subito discoteche! PERFETTO, ma intanto questo ragazzo che ha seguito il protocollo che VOI AVETE PREVISTO IN QUESTI CASI , che deve fare? Interessa a qualcuno o facciamo un po’ come cavolo ci pare? Vogliamo accertare che lui e gli altri possano essere certi se sono positivi o no e comportarsi come si deve a seconda del caso? Anche stavolta ci vorrà un pizzico di fortuna e tanta pazienza". Il Covid-19 e la fortuna: un binomio irreale.

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