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Vittima di razzismo a Vicenza? No, il violento era lui. Ed è stato arrestato

Il video del fermo era diventato virale. Per molti si trattava di un nuovo caso Floyd

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Un atto di presunto razzismo e violenza da parte delle forze dell'ordine che si sta rivelando la più classica delle fake news. È stato convalidato, infatti, l’arresto del 21enne di origini cubane bloccato per il collo da un agente lunedì a Vicenza dopo essersi rifiutato di fornire le proprie generalità e poi arrestato per violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. È stato rimesso in libertà in attesa del processo a settembre.

La vicenda aveva fatto discutere dopo che nei giorni scorsi il video che ritraeva un poliziotto di Vicenza mentre prendeva per il collo un ragazzo cubano era stato postato su Instagram da un amico che lo aveva denunciato come un episodio di razzismo. Nel video si vedono due poliziotti che si avvicinano al ragazzo chiedendogli il documento di identità mentre lui si rifiuta di fornirlo e se ne va. Poi, nella parte finale del filmato, si vede l’agente prendere per il collo il giovane. «Senza alcun motivo questo poliziotto in divisa ha chiesto documenti al mio migliore amico», si leggeva nel post che accompagna il video. «Lui», scrive il ragazzo, «sì è rifiutato» di fornire il documento perché non aveva preso parte alla rissa per cui gli agenti erano intervenuti. «Questo» è un «atto di razzismo», la conclusione del giovane. Una versione che però era stata subito smentita dalla questura di Vicenza.

Ciononostante il Questore di Vicenza Antonino Messineo aveva annunciato un’indagine interna in merito all’operato dell’ agente che ha bloccato. «Si faranno gli accertamenti dovuti» aveva spiega Messineo all’Adnkronos, che quanto alle accuse di razzismo nella Polizia aveva ribadito: «Non c’è alcuna ipotesi di razzismo nella Polizia che lavora qui, il colore della pelle non condiziona l’operato degli agenti, che è sempre lo stesso e mira solo a garantire sicurezza per i cittadini». 

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