Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Beirut, ora è allarme fumo tossico: "L'aria uccide, chi può lasci la città". Centinaia di morti e migliaia di feriti

  • a
  • a
  • a

È ancora emergenza a Beirut dopo le tremende esplosioni che hanno sconvolto la città. Ora l'allarme è l'aria tossica dopi che alcuni depositi nel porto contenenti materiale pericoloso sono esplosi uccidendo centinaia di persone e ferendone alcune migliaia. La versione ufficiale fornita dal governo libanese guidato dal primo ministro Michel Aoun parla di un carico di nitrato di ammonio di oltre 2.750 tonnellate che era conservato in un magazzino nei pressi del porto dopo esser stato confiscato sei anni fa. Il ministro degli interni Mohammed Fahmi ha riferito spiegando che da una prima ricostruzione il nitrato di ammonio sarebbe stato posizionato nel magazzino dopo il sequestro da una nave mercantile nel 2014.

 

La nuvola arancione che si vede in molti video è simile a quella che sprigionata quando viene rilasciato gas tossico di biossido di azoto dopo un'esplosione che coinvolge nitrati. Per questo nel Paese è forte la preoccupazione anche per le tossine presenti ora nell'aria. Il ministro della salute libanese Hamad Hasan ha consigliato a chiunque possa di lasciare la città ammettendo che gli effetti, nel lungo periodo, di queste sostanze possono essere mortali. 

 

Intanto i feriti, sono almeno 3.700, non snanno dove andare. Tre ospedali sono stati distrutti dallo scoppio e gli altri sono pieni. I morti accertati sarebbero cento, altrettanti i dispersi. Ma il bilancio è tragicamente provvisorio. 

Dai blog