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Agro Pontino, la strage dei kiwi a Latina è inspiegabile: chi li uccide

Massimiliano Gobbi
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Una misteriosa moria di kiwi colpisce l'agro pontino e mette in ginocchio uno dei settori fondamentali dell'economia laziale. Un fenomeno partito da alcune regioni del nord Italia e che ha iniziato, ormai da qualche anno, ad interessare anche areali di coltivazione più meridionali come quello della provincia di Latina, leader mondiali del settore con oltre 12mila ettari coltivati e una produzione che supera quota 4 milioni di quintali di kiwi ogni anno con un giro di affari indotto di oltre 500 milioni di euro.

Numeri da capogiro che fanno capire il danno economico che subiscono giorno dopo giorno i tanti produttori locali. Un fenomeno che aumenta incredibilmente provocando la morte di piante oltre ad ingenti danni. A lanciare l'allarme è Confagricoltura Latina, che nel settore rappresenta oltre il 60% della superficie coltivata. Nei giorni scorsi, il suo presidente, Luigi Niccolini, insieme al direttore Mauro D'Arcangeli, hanno cominciato a parlare di una vera e propria emergenza visto che la stessa associazione di categoria stima già un coinvolgimento di migliaia di ettari.

L'apparato radicale delle piante muore e, al momento, non se ne conosce la ragione. Proprio per queste ragioni Confagricoltura Latina insiste sull'esigenza di un approccio scientifico al problema. «Per salvare la produzione di kiwi - commenta il presidente Niccolini - è necessario studiare immediatamente il fenomeno della moria delle piante mettendo insieme una task force scientifica coordinata dalla Regione Lazio e in collaborazione con le migliori università. È un evento straordinario che rischia di compromettere il futuro di migliaia di aziende agricole». In tutte le aree dove si è manifestata la moria di kiwi ha mostrato lo stesso andamento nella comparsa e diffusione. «Siamo in presenza di un fenomeno – aggiunge il presidente di Confagricoltura Latina – che al momento nessuno è in grado di classificare. Quello che sappiamo è che migliaia di ettari di kiwi sono già stati distrutti dalla moria delle piante, un fenomeno di cui non conosciamo origine e cause. Per questo motivo bisogna partire da una attività di studio che solo la Regione Lazio può coordinare e dalla quale speriamo venga fuori una soluzione al più presto».

«Non c'è tempo da perdere - continua Niccolini - entro brevissimo tempo le istituzioni, con la collaborazione delle associazioni di categoria e, anzitutto di Confagricoltura Latina, devono mettere mano a questa emergenza mettendo insieme un gruppo di ricerca che ci aiuti a capire cosa sta succedendo. Di questo possono occuparsi solo la Regione Lazio e l'assessorato all'agricoltura: quello che vogliamo evitare è che i produttori vengano travolti da questa emergenza che ha già compromesso, voglio sottolinearlo vista la situazione, migliaia di ettari di produzione».

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