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Scuola, classi tagliate: il rebus degli studenti esclusi

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Non si poteva di certo sperare che il distanziamento sociale non avesse i suoi effetti, anche se a scuola non sarà la misurazione 'spalla a spalla' a decidere gli spazi, ma le 'rime buccali'. Non saranno però i gruppi classe a farne le spese. Quel 15 cento che rischia di rimanere fuori dalle aule - e non dalle scuole - rappresenta infatti "la priorità di intervento" per il ministro Lucia Azzolina, anche perché, viene spiegato dal dicastero, "è un dato significativo ma inferiore alle previsioni iniziali". Da lunedì si partirà con i vari tavoli programmati con Enti locali, Regioni e presidi, perché il tempo stringe e l'obiettivo da raggiungere è segnato da quel percorso di anni di abbandono dell'edilizia scolastica. "Tutte le studentesse e gli studenti abbiano spazi per la didattica" confermano da viale Trastevere, anche perchè è già sul tavolo del Miur un elenco di circa 3 mila edifici scolastici dismessi, a causa del calo demografico e del dimensionamento, che ora possono essere ripristinati.

"Quella di settembre sarà una scuola innovativa e aperta. Si dovranno organizzare nuovi spazi e riorganizzare quelli esistenti per garantire i distanziamenti e la sicurezza di tutti. Ma sarà anche una scuola che, reagendo all’emergenza, dovrà dare qualcosa in più ai nostri studenti" assicura Azzolina, in una lettera di accompagnamento alle Linee guida per settembre presentate in conferenza stampa con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e pubblicata sul Blog delle Stelle. Le polemiche e gli attacchi dalle opposizioni però non si placano. "Azzolina è il peggior ministro possibile immaginabile: quando mi dice serenamente che un milione di bimbi e di ragazzi non troveranno posto in classe...si dimetta" tuona da Ancona il leader della Lega Matteo Salvini. "Il Piano scuola 2020-2021 del governo fa acqua da tutte le parti- attacca l'ex capo del Miur e capogruppo di Forza Italia alla Camera, Maria Stella Gelmini - Il Ministero dell'Istruzione è riuscito nell'impresa di scontentare tutti. Il ministro Azzolina venga al più presto a riferire in Parlamento per chiarire al Paese la reale posizione del governo sulla riapertura delle scuole e per coinvolgere una volta per tutte le Camere". Tiepido il commento del presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli: "Il Piano è migliorato rispetto alla bozza e ha il merito di precisare alcuni aspetti che avevano generato confusione. Sono state accolte alcune delle proposte che l’ANP aveva avanzato nei giorni scorsi". Permangono, però, "delle criticità: le aule esterne devono essere reperite in prossimità della scuola: questo potrebbe non essere sempre facile e la tempistica è molto stretta".

Dal 14 settembre cominceranno le lezioni. Questa al momento è l'unica certezza, perché il lavoro, quello che dovrà trasformare i progetti in atti concreti inizierà da lunedì. Si lavorerà senza sosta e per tutta l'estate, soprattutto per reperire quegli spazi necessari per garantire il diritto allo studio a milioni di studenti. A questo scopo sono già stati erogati alle istituzioni scolastiche 331 milioni che potranno essere utilizzati anche per piccoli interventi di manutenzione e arredi innovativi. Quell'edilizia leggera che comprende anche la diversa apertura di porte e finestre che permetterà di guadagnare pochi centimetri in più a favore degli studenti. E "dove necessario saranno costruiti patti con i territori per individuare ulteriori locali fuori dal perimetro scolastico". Dal Miur garantiscono infatti di aver ben presente le criticità di ogni scuola presente sul territorio e quelle con più problematiche di accoglienza dovranno avere la priorità. Non esclusa infatti anche la possibilità di utilizzare container, fermo restando che - al netto di un periodo iniziale in cui è anche consuetudine una riduzione di orario scolastico - poi si parta con il tempo pieno (con l'obbligo di mensa) alle elementari e con il normale percorso di studio per medie e superiori. Il tutto sperando in una situazione epidemiologica favorevole che, non è escluso, non solo possa mitigare l'uso della mascherina, ma anche rivedere - si auspica - le regole del distanziamento sociale.

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