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È da costruire la Roma, non lo stadio

La squadra di Ranieri umiliata in casa dal Napoli, da cui ne prende 4 (a 1) senza reagire. In procura giorni decisivi per l'inchiesta. Ma è quel che accade in campo a preoccupare

Tiziano Carmellini
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Tutti concentrati sullo stadio e sulle mille trappole che l'iter dell'impianto sta incontrando nel marasma della burocrazia capitolina. Ma qui la vera cosa da costruire, o meglio ricostruire, è la Roma. Una squadra che si è dissolta nel nulla e per la quale nemmeno la cura Ranieri sembra sortire effetto: due sconfitte in tre partite, settimo posto in classifica. Di fatto anche dopo la partenza di Di Francesco, che per molti era la causa di tutti i mali, non è cambiato nulla. Così ieri è arrivato, inevitabile e per certi versi più che annunciato, l'ennesimo ko. Il Napoli all'Olimpico passeggia sui resti di una Roma ormai allo sbando senza né gioco né idee che grazie alla sconfitta di ieri saluta il sogno Champions.  Impossibile restare in corsa per la massima competizione europea per una squadra che, risultato a parte (perché chiaramente non era la partita di ieri quella nella quale bisognava far punti a tuti i costi), manca in gioco ma soprattutto in personalità. Ci si aspettava un riscatto, o almeno un segnale dopo l'imbarazzante ko di Ferrara contro la Spal e i quindici giorni di pausa imposti dagli impegni delle nazionali, sembravano manna dal cielo per Ranieri alle prese con un gruppo da rimodellare per provare ad arrivare in fondo. E invece niente, nemmeno il calore dell'Olimpico è riuscito nel miracolo di resuscitare questa Roma ormai più di la che di qua. Partita senza storia: apre... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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