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Quando il Chianti Classico diventa una passione di famiglia

Paolo Zappitelli
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Una cantina piccina picciò con la fortuna di trovarsi in una delle aree migliori per il Chianti classico, a Castellina in Chianti, a due passi da Gadda.  E' l'azienda Querceto di Castellina, 50 ettari totali di cui poco più di 11 a vigneto, immersa in una splendida solitudine e circondata di boschi. Il nonno degli attuali proprietari investì qui i suoi soldi nel 1945 ma la produzione di Chianti classico in bottiglia è iniziata solo nel 1998. Poi, nel 2012, la svolta bio con la certificazione per tutti i vigneti. Sei i vini prodotti dalle vigne coltivate con il classico Sangiovese e poi Merlot, Viognier e Roussanne e una piccola parte di Cabernet Franc. Cinque quelli portati in degustazione per accompagnare il menu del ristorante Al Ceppo a Roma. Il primo è "L'Aura" 2019, un Chianti classico con Sangiovese in purezza. Si capisce subito che è un vino che può fare ancora parecchia strada se lasciato riposare in  cantina ma già ora si presenta con una bella personalità: un ventaglio di profumi molto ampio tra frutta sotto spirito, spezie dolci e erbe aromatiche, e poi un sorso morbido con tannini molto equilibrati e una buona acidità. Il secondo è il "Sei" (il nome viene da una serie di "incroci" di questo numero nella storia di famiglia) un Chianti Classico Gran selezione, 2018, sempre Sangiovese in purezza, un cru che arriva dalla vigna Belvedere.  In questo caso i profumi si fanno sentire a poco a poco e uno dopo l'altro arrivano prugne, viole e cuoio. Il sorso è subito morbido, poi arriva la freschezza. Lungo il finale con tannini equilibrati ed eleganti. Il terzo assaggio è per un Igt Toscana bianco, un blend tra Viognier e Rousseau prodotto in sole  2000 bottiglie: molto profumato, con note di fiori freschi, buona l'acidità. Quarto assaggio dedicato ancora a un rosso, questa volta un Merlot in purezza "Podalirio" 2018, che ha una produzione massima di 3000 bottiglie. Affina 18 mesi in barrique e poi ne fa altri 12 in bottiglia. E' un vino che esprime tutte le potenzialità di questo vitigno, con toni morbidi sia per quanto riguarda i profumi sia al sorso, con sentori di more, ribes e altra frutta rossa e qualche accenno di cuoio che ogni tanto fa capolino. Il tutto equilibrato poi da una ventata di freschezza e con un finale molto, molto lungo. Infine il "Venti" 2017 un blend di Merlot e Sangiovese, un vino quanto mai "godurioso": i due vitigni si sposano perfettamente in un equilibrio tra la morbidezza del primo e i tannini e la freschezza del secondo. Querceto di Castellina vende, purtroppo per noi, ma come ormai avviene per molte aziende di livello alto, per l'80 per cento all'estero. Per chi vuole acquistarlo può andare sul sito della cantina: www.quercetodicastellina.com

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