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Cibo e coronavirus, ecco le fake news più comuni

Paolo Zappitelli
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Il grana padano?  E' contaminato dal Covid. La mozzarella? Ha un alto contenuto di colesterolo. E il pecorino romano contiene lattosio. Come se non bastasse la crisi che attanaglia le aziende dovuta al coronavirus, negli ultimi mesi hanno cominciato anche a girare in rete una serie di fake news che puntano a screditare i prodotti alimentari italiani. E tra questi i più colpiti sembrano essere i formaggi. Secondo uno studio condotto dall’agenzia di comunicazione Klaus Davi & Co. in collaborazione con Filippo Gallinella, presidente della Commissione Agricoltura alla Camera, nel periodo marzo – settembre 2020 le notizie false circolate sui social sono aumentate del 33% rispetto ai mesi precedenti e colpiscono a 360 gradi. Sono fatte circolare nei gruppi whatsapp o nelle discussioni dei vari social come se fossero vere. Ad essere particolarmente colpiti sono i vini (+23%), la pasta (+37%), l’olio (+26%), il pane (+18%) e i dolci (+31%). E i formaggi (+33%) sui quali si è appuntato il focus della ricerca.

Quali sono le notizie false fatte circolare? "Le vacche non hanno accesso al pascolo e quindi sono ‘depresse’”, notizia relativa al Parmigiano Reggiano. Falso, come dimostrato dall’omonimo Consorzio, non solo viene rispettata la normativa ma viene garantito alle bovine uno stato di salute ottimale essenziale per la produzione della Dop; “la mozzarella di bufala ha un alto contenuto di colesterolo”. Falso, contrariamente a quanto si possa credere i suoi valori di colesterolo sono molto più bassi dei formaggi francesi e anche italiani, è anzi ricca di proprietà nutritive e di vitamine; della Ricotta Romana, si legge ultimamente che “non facilita il sonno”. Non è vero, anzi, la ricotta contiene tripofano utile a innalzare i livelli di serotonina e melanina nel cervello. Per l’Asiago invece si vocifera che “non è genuino come quello dei nostri nonni contenendo ormoni, agrofarmaci e diossine”. Falso. I controlli da parte dei Consorzi sono strettissimi e il formaggio prima di entrare in commercio viene analizzato. Non ci sono dunque contaminanti dannosi per l'uomo. E ancora  "il Pecorino Romano contiene lattosio”. Falso, il Pecorino Romano è un formaggio “naturalmente privo di Lattosio”, conseguenza naturale del tipico processo di ottenimento del Pecorino Romano. Per questa sua peculiarità può essere inserito in modo sicuro nella dieta di persone che soffrono di intolleranza a questo zucchero. Infine “mangiare Grana Padano può essere rischioso poiché potrebbe essere contaminato da Covid-19”. Falso, le condizioni biologiche di stagionatura di questa eccellenza, come di ogni altro prodotto stagionato, inattivano ogni virus.

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