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Coronavirus: Toti, 'come Germania? allora ristori all'80%'

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Roma, 20 dic. (Adnkronos) - “Come era facilmente prevedibile, le regole decise per il Natale riducono la spesa delle famiglie per i tradizionali riti del 70%. Questo si traduce in un danno gigantesco per tutta la filiera agroalimentare, un danno che si proietterà anche nell'anno nuovo. Specie quando, da marzo, le aziende potranno tornare a licenziare e finiranno gli ammortizzatori sociali. Danno anche maggiore, se possibile, per gli altre 13 mila locali pubblici, ristoranti, pizzerie, agriturismi della Liguria, costretti a chiudere". Così il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, sulla sua pagina Facebook.

"Come sosteniamo da tempo, l'economia che gira intorno a questi giorni di festa vale 200 milioni. E per quando riguarda i ristori il parere di Confcommercio è drastico: un'azienda che perde 100 riceve, quando va bene, 2. Copiare la Germania vorrebbe dire ristori fino all'80% delle perdite, cosa inimmaginabile da noi. Ma c'è di più: chi ha deciso di copiare i tedeschi con il lockdown di Natale, dovrebbe rendersi conto che la loro economia si fonda soprattuto sulle grandi fabbriche, automobili, tecnologia, che nelle feste natalizie sarebbero comunque state chiuse".

"Quindi per i tedeschi la chiusura di Natale costa molto meno. Mentre l'economia italiana è molto più basata su terziario, artigianato, commercio, ristorazione e turismo. Quindi per noi il lockdown di Natale è molto più doloroso”.

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