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Ecco le prove sui numeri dei morti da Covid 19. Se qualcuno ha detto balle, è l'Iss di Brusaferro

Franco Bechis
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Chi ha davvero diffuso notizie false sui decessi Covid 19? Tutti hanno accusato Il Tempo di avere distorto i dati contenuti nell'ultimo  rapporto dell'Istituto superiore di Sanità guidato da Silvio Brusaferro. In quel documento è riportata l'analisi di poco meno di 8 mila cartelle cliniche dei deceduti da inizio pandemia, e in questa si identifica il gruppo di deceduti privi di qualsiasi altra patologia: erano sani e sono morti di Covid. Rappresentano il 2,9% delle cartelle complessive.

A Il Tempo si contesta di avere considerato quel campione come significativo (accade così nei sondaggi) della realtà complessiva. Ma è stato l'Istituto superiore di sanità per bocca del suo stesso presidente a ripetere in ogni conferenza stampa fin dall'inizio della pandemia che quelle cartelle cliniche erano sì un campione parziale, ma rappresentativo di tutta la realtà dell'infezione. Quindi se sbagliata è quella comparazione fra il campione è la realtà, l'errore è dell'Iss, non del Tempo. Se è fake news, va attribuita ai vertici della sanità italiana, non a chi la riporta. In ogni conferenza stampa come dimostriamo nelle immagini dell'epoca veniva per altro sottolineato che chi moriva se ne andava anche con il coronavirus, e non per colpa del coronavirus.

Non sto a discutere la sciocchezza di questa affermazione, ma è quel che hanno e ripetuto per mesi la protezione civile e l'Istituto superiore di sanità nella prima fase del virus. Se dicevano il falso su direttiva del governo che voleva così tranquillizzare gli italiani, è colpa grave e sarebbe tempo di discuterne profondamente. Però diventa grottesco oggi sostenere l'esatto opposto perché l'esigenza delle politiche governative è cambiata e invece di tranquillizzare oggi è meglio spaventare gli italiani per spingere anche i più riottosi a vaccinarsi. Che lo faccia una autorità politica è comprensibile, e di tutte le contraddizioni poi ne porta naturalmente conseguenza. Ma mettere in prima fila presunti scienziati per nascondersi dietro loro è veramente vigliacco. E dimostra allo stesso tempo la qualità della nostra dirigenza scientifica.

 

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