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Grazie a Draghi la maestra Teresa Anna può tornare a lavorare senza problemi

Franco Bechis
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Il miracolo alla fine è avvenuto. Teresa Anna, la maestra di Roma che aveva avuto il Covid e poi come da regole aveva fatto una dose di vaccino senza però ottenere il dovuto green pass, potrà ora tornare a scuola a insegnare senza pagare una fortuna ogni settimana in tamponi. Questa mattina, a 36 ore dalla pubblicazione sulla prima pagina de Il Tempo della sua drammatica storia, la carta verde che aveva provato ad ottenere per settimane è finalmente arrivata. Il miracolo è dovuto all'appello che avevamo rivolto al presidente del Consiglio Mario Draghi raccolto immediatamente dal suo staff a cui avevamo inviato la sera stessa in anteprima la pagina del nostro giornale in cui si raccontava l'incredibile storia. Da palazzo Chigi è partita una richiesta di informazioni che ha messo le ali a chi di dovere.

E non possiamo per questo che ringraziare il premier e il suo staff che hanno preso così sul serio una piccola storia di ingiustizia su un tema così delicato in questo momento. Ricordo che Teresa Anna il primo settembre è stata fermata sull'entrata della scuola dell'infanzia dove insegna da lustri perché aveva le certificazioni vaccinali e di malattia, ma senza green pass le norme in vigore impediscono l'ingresso a scuola. Non era colpa sua, ma dello Stato se la carta verde non c'era, ma purtroppo questo non spostava nulla sulla applicazione delle regole perché anche i dirigenti scolastici hanno una tale paura di sanzioni da non potere transigere nemmeno usando buon senso e lunga consuetudine con le persone interessate.

Siamo anche coscienti che la storia di Teresa Anna che abbiamo conosciuto per caso da persone che la conoscevano e si sono rivolte a noi, non sarà l'unico di ingiustizia. E che non è realistico rivolgersi a palazzo Chigi per sbloccare ognuna di queste vicende. Ma quel che è accaduto deve servire di lezione a governi e strutture regionali, burocratini e burocratoni sordi all'ingiustizia nei confronti dei cittadini. Uno stato può pretendere se prima di tutto lui assolve ai suoi doveri, altrimenti è un sopruso bello e buono e prima o poi si paga. Devo dire che come ho fatto con palazzo Chigi- ottenendo immediato interessamento alla vicenda- in contemporanea avevo fatto con il governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, a cui avevo inviato via whatsapp storia ed appello. Lui era impegnato a farsi fotografare mentre dava pugni a fake news e no vax. Troppo impegnato. Così non ho ottenuto da lui manco il minimo cenno di risposta.

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