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Insegnante senza green pass dopo il Covid, Draghi e Zingaretti si sveglino e trovino subito una soluzione

Franco Bechis
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Teresa Anna come scrive il certificato ufficiale di Lazio Salute che qui pubblichiamo ha avuto il Covid a inizio anno. Le prescrizioni del governo dicono che chi ha avuto la malattia ha un anno di tempo per fare una dose di vaccino. Lei l'ha fatta - AstraZeneca - il 13 marzo scorso. All'inizio le hanno fissato una seconda dose, e lei si è presentata per farlo sentendosi rispondere che non era necessaria e oltretutto aveva anticorpi altissimi. La Regione Lazio le ha lasciato regolare certificato di avvenuta conclusione del ciclo vaccinale scrivendo che la seconda dose non era prevista e che aveva “concluso il programma vaccinale per PREGRESSA INFEZIONE” (scritto proprio così, a caratteri cubitali). Ma a Teresa Anna il green pass non è stato rilasciato. Ha provato in ogni modo ad averlo, con l'aiuto del medico di famiglia, telefonando e scrivendo all'assessorato alla Salute del Lazio.

Nulla, il green pass non c'è. Il primo settembre come fa da una vita si è presentata a scuola. Ed è stata messa alla porta. Con gentilezza, perché quella era la scuola dell'infanzia in cui lavorava da lustri. La dirigente scolastica ha provato ad aiutarla telefonando anche lei al ministero e all'assessorato. Nulla. Con cinque giorni di assenza ingiustificata Teresa Anna perderebbe il posto: non può permetterselo. E' andata a farsi un tampone molecolare, che è il solo altro modo per ottenere un green pass. Disservizio nel disservizio il risultato è arrivato dopo tre giorni: nessun green pass, perché ormai il tempo era scaduto.

Ora per potere lavorare Teresa Anna dovrebbe fare un tampone rapido a sue spese ogni due o tre giorni: alla fine si mangerebbe parte consistente del suo stipendio in questo modo. Non è accettabile che la faccia dello Stato in un momento così possa essere questa. Il fascicolo Teresa Anna dovrebbe essere il primo sul tavolo del governatore del Lazio, Nicola Zingaretti e su quello del premier, Mario Draghi.

Non c'è nulla di più urgente per il governo regionale e nazionale che trovare in poche ore una soluzione per il diritto al lavoro di questa maestra. E di tutti quelli che sono nella sua situazione, grazie a una burocrazia che continua a fare acqua da tutte le parti e a uno Stato che non assolve i suoi dovere e continua a pretendere ed estendere i doveri dei suoi cittadini. Prima Teresa Anna, poi tutto il resto. Inventatevi qualsiasi soluzione, rilasciandole un lasciapassare ad personam per poi capire quel che è accaduto. Ma non c'è più tempo per aspettare. Sveglia!

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