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Raggi contro Zingaretti: Roma al collasso per colpa sua

Bufala di Di Maio: stiamo costruendo tre impianti

Susanna Novelli
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Rompe il silenzio, Virginia Raggi, dopo giorni di polemiche e di strade invase dai rifiuti. Lo fa il giorno dopo l'accordo con una società privata per lo smaltimento di 40 mila tonnellate nell'impianto di Aprilia. E lo fa attaccando soprattutto la Regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti. Intanto infuriano le polemiche sulla "fake news" lanciata da Luigi Di Maio, candidato premier del MoVimento 5 Stelle che ha dichiarato a Tgcom 24: "Il nostro obiettivo è non fare andare più i rifiuti fuori Roma. Rispetto a quelli di prima che facevano business con Cerroni sui rifiuti stiamo costruendo tre impianti, tra riciclo e tritovagliatura. Questo significa che da qui ai prossimi anni con la costruzione dei tre impianti avremo risolto il problema di portare i rifiuti fuori Regione". Peccato a nessuno risulti la costruzione in corso di tre impianti, così come il piano industriale dell'Ama che dovrebbe contenerli, non è ancora stato presentato. Di seguito il post della Raggi. "Facciamo chiarezza sui rifiuti. Dal 2013 - anno di chiusura della discarica di Malagrotta con il Pd che aveva al governo Letta-Renzi, in Regione Zingaretti e al Comune Marino e si “dimenticò” di pianificare una alternativa - il piano regionale del Lazio non è stato ancora aggiornato: di conseguenza, la Regione dichiara di non riuscire ad accogliere le tonnellate di indifferenziato prodotte da cittadini e imprese. Al momento Roma - ricorda il primo cittadino - raccoglie i propri rifiuti e prova a conferirli nelle poche strutture della Regione che, però, pare che siano insufficienti. Si tratta in tal caso di un sistema fragile che stiamo rendendo forte e stabile con la richiesta di autorizzazioni per costruire impianti di compostaggio e di riciclo; con l'estensione della raccolta differenziata spinta a oltre 1 milione di abitanti nel 2018. Da anni sappiamo che il ciclo dei rifiuti registra una sovrapproduzione: a Natale, Pasqua e a luglio durante la manutenzione degli impianti. Per questo lo scorso 22 ottobre Ama, in vista del picco di produzione dei rifiuti a Natale, l'azienda partecipata di Roma che raccoglie i rifiuti ha chiesto alla Regione Lazio l'autorizzazione a conferire al di fuori della regione. Zingaretti ha sbloccato la richiesta soltanto dopo un mese: gli uffici regionali hanno giustificato il ritardo con un “mancato funzionamento del sistema informatico”. Quindi un asserito guasto dei pc della Regione avrebbe messo in crisi il sistema Regionale creando difficoltà a milioni di romani. A quel punto senza sollevare alcuna polemica (ma inviando con una nota di sollecito alla Regione) abbiamo iniziato a lavorare in silenzio all'individuazione di soluzioni alternative pensando al bene dei romani. Ieri, Ama ha sottoscritto un accordo con un'azienda laziale che consente sia di contribuire a rinforzare il sistema di smaltimento di Ama, sia di superare le criticità legate alla sovrapproduzione di rifiuti del periodo natalizio (più consumi determinano più rifiuti). Gli accordi di Ama con altre aziende servono proprio a superare il deficit infrastrutturale della Regione Lazio. Noi diciamo no a chi vuole speculare - politicamente ed economicamente - sulle spalle dei cittadini, magari proponendo tariffe fuori mercato per mettere in difficoltà le amministrazioni e gli abitanti di Roma. Ho risposto al governatore della Regione Abruzzo, che ha offerto la propria disponibilità ad accogliere i rifiuti della Regione Lazio, e l'ho tranquillizzato sulla validità del Piano per la gestione dei materiali post consumo che abbiamo approvato lo scorso marzo e che contribuirà alla drastica riduzione dei rifiuti indifferenziati.

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