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De Rossi difende Dzeko E fa bene

Edin Dzeko Foto: Edin Dzeko
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I baccanali erano le feste più trasgressive dell'antica Roma. Talmente eccessive che al termine non mancavano mai vittime;  i partecipanti, infatti, approfittavano dell'occasione per regolare i propri conti con gli avversari, anche per futili motivi. Vennero vietati già in epoca repubblicana, ma evidentemente qualcosa di quello spirito dei nostri antenati è rimasto latente, se ancora oggi qualcuno ritiene opportuno insultare quelli che ritiene propri nemici, approfittando di occasioni di festa. Nell'occasione, pur di attaccare la società, si è sostenuto che non è intervenuta a difesa del proprio allenatore; avrebbe forse dovuto sollecitare la presentazione di una querela per diffamazione? Gli estremi c'erano, ma non scherziamo e sotterriamo l'ascia di guerra. Grazie a Dzeko, Manolas e De Rossi anche io, nel mio piccolo, ho potuto festeggiare il primo compleanno della mia seconda nascita, della quale stavolta non devo ringraziare i miei genitori, ma la tanto vituperata sanità pubblica. Il gol di Edin mi ha riempito di gioia e lo avrei voluto abbracciare nello stesso modo in cui ha fatto De Rossi, urlando al mondo la stessa sua rabbia. Inopportuno? DOVEROSO, da parte di chi è sempre in prima linea per difendere i propri compagni in difficoltà. Questo non piace, in una città dove i possessori del verbo sono sempre stati abituati a dispensare i propri giudizi favorevoli a quelli che li ossequiavano, pronti a disprezzare quanti si sottraevano alla deferenza nei loro confronti. L'ambiente calcistico romano è questo e quando Spalletti sottolinea numeri che altri ignorano, non fa altro che prepararsi il prossimo attacco, spesso subdolo, da parte dei soliti noti. P.S. più di Dzeko hanno segnato solo Bacca (con due rigori), Higuain ed Icardi, ma i sudamericani  sono campioni, il bosniaco è il centravanti più scarso della storia.

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