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Keita beffa la Lazio e Lotito

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Si va verso la beffa per la Lazio. L'agente di Keita Roberto Calenda lavora per portare l'attaccante a scadenza nel giugno 2018 dopo l'offertona della Juventus di Marotta. Reale o no la proposta bianconera, la tentazione di puntare a chiudere così l'avventura romana, è troppo allettante per non essere la preferita. Intendiamoci, la strategia, peraltro chiara da tempo, è assolutamente giustificata dai ritardi biancocelesti nel rinnovare il contratto al senegalese, del resto le regole del calcio sono queste e il presidente Lotito rischia di perdere il suo gioiello a parametro zero. Keita potrà firmare dal prossimo gennaio il contratto con i bianconeri o con qualsiasi altra squadra (le indiscrezioni annunciano un super stipendio di oltre 3,5 milioni a stagione). Lazio spiazzata e preoccupata, inutile il tentativo di dare il giocatore al Milan che lo segue da tempo, nemmeno una parola da Balde Diao per Inzaghi che continua a chiedere la sua conferma. Nulla di nulla, tutto già scritto, almeno pare. Anche se così resterebbero dodici mesi di convivenza complicata  a Formello sulle spalle del tecnico che lo ha lanciato, valorizzato, sostenuto e difeso. Tant'è, nel calcio la riconoscenza è merce rara, da tutte le parti (Keita ha trascorso sei anni a Formello dove è sbocciato il suo talento). Calenda può fare festa, Lotito e il diesse Tare furiosi, ma ormai il destino di Keita è segnato per la gioia del suo agente che dispensa twitter solo quando il suo assistito segna o gioca bene dimenticandosi di fare lo stesso quando il rendimento è scadente. Un colpo di scena? Quasi impossibile.

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