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Il Sardinia Radio Telescope potenziato con nuovi strumenti

Cagliari, 13 lug. (askanews) - L'occhio nel cielo italiano, ora può "esplorare" più lontano e meglio di quanto abbia mai fatto finora.

L'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), infatti, ha acquisito diversi strumenti all'avanguardia per potenziare il Sardinia Radio Telescope (Set) grazie a un finanziamento dal Ministero dell'Università e della Ricerca per 18,7 milioni di Euro, nell'ambito del progetto Pon Ricerca e Innovazione 2014 - 2020.

La comunità astronomica internazionale, ora, potrà affrontare nuovi ambiti di ricerca, grazie alla possibilità di osservare meglio l'Universo nelle onde radio.

Federica Govoni, ricercatrice Inaf a Cagliari e responsabile del progetto Pon Srt.

"Abbiamo quattro nuovi ricevitori che lavoreranno ad alta frequenza - ha spiegato - attualmente SRT può lavorare da 0.3 GHz fino a 26 GHz, con questi nuovi ricevitori arriveremo fino 100 GHz e quindi si aprirà tutta una serie di casi scientifici che al momento non è possibile esplorare".

Il Radiotelescopio è stato dotato anche di un nuovo sistema metrologico per migliorare il puntamento e la sensibilità, sono state potenziate le interfacce meccaniche ed elettroniche dell'infrastruttura ed è stato dotato di nuovi computer e backend per il trattamento dei dati. Strumenti che permetteranno al sistema un migliore funzionamento nel suo complesso. Infine, sono stati potenziati anche i laboratori di Selargius della sede Inaf di Cagliari, per mantenere allo stato dell'arte tutta questa nuova strumentazione, capitalizzando il potenziamento per almeno i prossimi 10 anni.

"Al progetto - ha concluso Govoni - hanno partecipato quattro istituti dell'Inaf: l'Osservatorio astronomico di Cagliari, l'Istituto di Radioastronomia di Bologna, l'osservatorio astrofisico di Arcetri (Fi) e l'Osservatorio astrofisico di Catania".

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