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CX-30 crossover giapponese

Simone Vitta

Stile, qualità e facilità di utilizzo. È la nuova Mazda CX-30 sicura nel comportamento su strada grazie anche al nuovo propulsore da 150 CV non beve tanto e può scattare bene, ma solo tenendo su di giri il 2.0 mild hybrid a benzina. Generosa la dotazione in rapporto al prezzo. Costa pocopiù di 31 mila euro nella verisone che abbiamo provato (la Homura), ma li vale tutti e rispetto a molte concorrenti dello stesso segmento di mercato, offre tante cose in più.

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Questa crossover dalle linee eleganti, anche all’interno dell’abitacolo ha uno stile gradevole, con le parti più in vista ben curate. Ha un buono spunto, un po’ meno al ripresa, ma nel complesso è un’auto molto confortevole e i consumi restano sotto controllo: cambio automatico fantastico, lineare, senza strappi non è da sportiva chiaramente ma molto bene il suo. Ottima la tenuta di strada anche quando si spinge sull’acceleratore nel misto: il cambio di peso non si sente affatto e l’auto rimane sempre neutrale.
Anche la dotazione è molto buona in rapporto al prezzo: ne fanno parte, fra l’altro, gli interni in pelle, il portellone motorizzato e il navigatore, oltre a una lunga serie di aiuti alla guida (non mancano il cruise control adattativo e il centraggio in corsia) che funzionano bene, come testimoniato dall’Euro NCAP.
Non male anche la capienza del bagagliaio, accessibile tramite l’ampio portellone motorizzato di serie: anche se la solglia è un po’ alta.

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 Buona infine la visibilità che solo per quanto riguarda il lunotto posteriore è forse poteva essere migliorata: ma sono piccoli sacrifici da affrontare per avere una linea estetica così accattivante. Il look è infatti sicuramente uno dei suoi punti di forza.