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Con E-Tech l'ibrido Renault scopre la F1

Giovanni Massini
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La Renault lancia il suo programma “Ibrido” su Clio, Capture e Megan, miscelando sapientemente meccanica da ordinaria amministrazione e tecnologia da “F1”. Non è la solita favoletta, questa volta, l’E-Tech Renault nasce sulla base di ben 150 brevetti, moltissimi dei quali estrapolati dalle soluzioni tecniche, utilizzate proprio in Formula Uno. Si tratta di una stessa base, declinata su due livelli di gestibilità: un full Hybrid (che può andare, per piccoli tragitti, in solo elettrico, ma non può essere ricaricato tramite cavo), adottato dalla Clio ed un Plug-in (sistema che garantisce percorrenze in elettrico importanti, con batteria ricaricabile tramite cavo). Montato su Capture e Megane. La termica è rappresentata dal 1.6 litri benzina, 4 cilindri, con doppia iniezione e pompa dell’acqua elettrica, ovviamente già Euro 6D, accoppiato a due motori elettrici, per un totale di 140 Cv, sulla full Hybrid, in questo caso la Clio e 160 sulle plug-in, Capture e Megane. Dei due elettrici: uno agisce coadiuvando il termico e dando coppia alle ruote, per la trazione, l’altro aziona il cambio e supporta il termico, ma non è in grado di muovere l’auto da solo. Entrambi gli elettrici, come anche il termico, contribuiscono a ricaricare la batteria, che nel caso della Clio è più piccola (1,2 kWh) ed è prodotta dalla Hitachi, quella della plug-in, invece, è da 9,8 kWh ed è prodotta dalla LG. Entrambe le batterie sono alloggiate sotto al pianale, in modo da non rubare spazio ad abitabilità e bagagliaio. Il cambio è una vera chicca, uno di quei brevetti da F1, è una via di mezzo tra un meccanico ed un CVT: gira su ingranaggi, attuati da uno degli elettrici e si può dire che ha 4 rapporti. In sostanza, tutte le E-Tech è come se avessero 6 marce, perché partono solo in elettrico e lo spunto è talmente importante, da coprire prima e seconda. Abbiamo girato in pista, ad Arese, dove abbiamo apprezzato la gestibilità e l’assetto di Clio e Megan ed abbiamo anche apprezzato la gestibilità della Capture. Al volante, soprattutto il cambio, riserva piacevolissime sorprese: è pronto, dinamico ed ha anche il “B-Mode”. Soluzione davvero rara, in questo segmento di auto, sia full che plug-in. Si tratta dello stesso sistema utilizzato dalla stragrande maggioranza delle elettriche, che massimizza la ricarica della batteria, accentuando il rallentamento quando si rilascia l’acceleratore. In questo modo, si guida spessissimo solo con il pedale dell’acceleratore, senza utilizzare i freni e si ricarica tanto. La Clio, su tratti urbani, va quasi sempre in elettrico (abbiamo fatto poco meno dell’80% in elettrico) e le plug-in si possono ricaricare da colonnine, o normali prese casalinghe, ma non supportano le “Fast-rapid”, una scelta motivata dalla necessita di preservare il più a lungo possibile le batterie. I tempi di ricarica vanno dalle 3 alle 5 ore. L’autonomia, in solo elettrico, va dai 50 ai 65 km, per una velocità massima di 135 km/h.  Con la Clio abbiamo consumato meno di 5 litri per 100 km e, con le Plug-in, a batteria carica, stiamo lul litro e mezzo. Vediamo i prezzi: la Clio E-Tech parte da 21.950 euro, la Capture da 32.950 e per la Megane bisogna aspettare ancora un pochino. Clio e Capture sono ordinabili dal 12 luglio e la commercializzazione è prevista per settembre. A questo punto, bisogna vedere se il Governo terrà fede a questi bonus, che compresa la rottamazione, dovrebbero ammontare a 3500 euro per le full-hybrid e 6.500 per le plug-in, a partire dal primo agosto, ma il condizionale: “E’ d’obbligo”.

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