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Sergio Leone era della Roma o della Lazio? Impazza la polemica, ma il figlio Andrea fa chiarezza

Massimiliano Vitelli
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Si sa, a Roma il derby è eterno come la città. Ed ogni occasione è buona per riaccendere le polemiche tra le due tifoserie. E la saga infinita si allunga ancora, stavolta tirando in ballo la fede calcistica di Sergio Leone, il grande regista (tra gli altri “C’era una volta in America”) scomparso trentatré anni fa. Ieri, infatti, nel quartiere Centocelle, c’è stata l’inaugurazione di un murales a lui dedicato realizzato dall’artista Lucamaleonte. L’opera, patrocinata dal Comune di Roma è stata promossa dalla Regione Lazio e dalla AS Roma per i 150 anni di Roma Capitale. Ma Sergio Leone era della Roma o della Lazio? 

 

 

Un dubbio che probabilmente nessuno potrà sciogliere anche se in queste ore i supporter biancocelesti stanno rivendicando la lazialità dell’inventore degli spaghetti-western. In molti, infatti, sono andati a ripescare un’intervista concessa dal romanista (questo è sicuro) Carlo Verdone meno di un anno fa a Mara Venier in una puntata di Domenica In. Nell’occasione Verdone raccontò che una volta andò a trovare Sergio Leone e lo trovò intento ad ascoltare alla radio la partita della Lazio. Il figlio Andrea su Facebook è intervenuto sulla polemica in risposta ad un utente biancoceleste: “Mi spiace ma mio padre era un grande tifoso della Roma come tutta la nostra famiglia”. Basta questo a certificare la fede calcistica del regista. Forse no, e in fondo non importa. Romanista o laziale poco o nulla importa, Sergio Leone ha dato lustro all’Italia nel mondo. Ed era romano trasteverino. Su questo non ci sono dubbi.

 

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