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Morto l'ex presidente Casillo del Foggia dei miracoli di Zeman

Aveva 72 anni, era malato da tempo: con lui la squadra pugliese sfiorò la zona Uefa

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È deceduto questa notte Pasquale Casillo, ex presidente del Foggia di Zemanlandia, il tecnico boemo con cui ha condotto la squadra pugliese ad alcuni degli anni migliori della lunga storia del club rossonero. «Don Pasquale», malato da tempo, è scomparso nell’ospedale della vicina Lucera, dove era ricoverato. Aveva 72 anni. Nato a San Giuseppe Vesuviano (Napoli) ha fatto la sua fortuna imprenditoriale a Foggia, dove negli anni ottanta era soprannominato «Il re del grano». È stato anche presidente dell’Associazione Industriali di Foggia nei primi anni ’90, all’apice del suo successo imprenditoriale e sportivo. La sua notorietà nazionale con il Foggia Calcio: è stato presidente dal 1987 al 1994. Con lui al timone il Foggia conquistò subito la promozione in serie B con Pino Caramanno in panchina in una sfida drammatica contro il Palermo a Trapani. Quel giorno il Foggia atterrò in elicottero in uno Zaccheria ribollente di 25.000 persone in estasi per il ritorno in serie B. Era il 4 giugno 1989, esattamente 21 anni dopo l’ultima volta in serie B, datata 1978.  Poi arrivò Zdenek Zeman e nacque il mito di Zemanlandia. Nel 1991 la vittoria nel campionato di serie B e la promozione in A dove per quattro stagioni Casillo e Zeman (con l’a.d. Finiguerra e il diesse Pavone) arrivano a sfiorare la zona Uefa, svanita nell’ultima giornata allo Zaccheria contro il Napoli di Marcello Lippi nel 1994. È stato il Foggia di calciatori poi diventati campioni come Signori, Baiano, Rambaudi, Kolivanov, Shalimov, Di Biagio. Casillo lasciò nel 1994 dopo un arresto e il crack delle sue aziende. Fu poi assolto con formula piena. Riprese il Foggia in serie C nel 2011, sempre con Zeman in panchina in Lega Pro. La squadra, forte di giocatori dal calibro di Insigne, Laribi, Sau, dava spettacolo, ma il tempo non aveva fermato le sue lancette e il sogno si infranse. Tramite il proprio sito il Foggia Calcio 1920 si è stretto alla famiglia così duramente provata e ha celebrato il ricordo del presidente che ha fatto grande il Foggia. Oggi la città pugliese perde una fetta - importante - della sua storia recente.

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