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Buona la prima del Napoli "sarriano" di Ancelotti. Lazio ko

Immobile

Giorgia Baldinacci
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Un esordio di fuoco, nella bella cornice dell'Olimpico nonostante il pieno agosto romano, è subito grande sfida tra Lazio e Napoli. I biancocelesti con Immobile hanno il merito di sbloccarla, altrettanto Milik di rimetterla in parità. Il solito blackout, che si ripete nella ripresa concedendo l'1-2 finale sui piedi di Insigne. Bisogna trovare più lucidità per affrontare la Juventus di Cristiano Ronaldo allo Stadium. La prima marcatura della Lazio è del bomber napoletano, che con una rete d'autore – finta sugli avversari e mancino a giro – conferma (se fosse necessario) di meritare il rinnovo di contratto con ritocco dell'ingaggio. La società è pronta a far felice Ciro già nelle prossime settimane. Si era vista comunque una buona squadra in campo, che conta anche le occasioni di Caceres e Luis Alberto. Dopo il vantaggio, però, gli uomini di Inzaghi soffrono e rischiano troppo soprattutto con una doppia chance di Zielinski. Il momentaneo pareggio partenopeo di Milik viene annullato dall'arbitro Banti per un fallo in area su Radu, ma è soltanto un sospiro di sollievo. La punta polacca ci riprova, respinta da Strakosha, infine non sbaglia firmando l'1-1. Qualche problema fisico costringe Luiz Felipe al cambio con Bastos a inizio ripresa, poi ecco tornare il black out mentale che tante volte ha penalizzato i biancocelesti. Il tiro a giro di Insigne è imparabile, ma la la Lazio si fa rimontare dopo l'iniziale vantaggio e perde la brillantezza della prima frazione. Anche Milinkovic-Savic, gli occhi sono puntati sulla stella serba che dopo un febbrile mercato è rimasto nella Capitale, non riesce più nei numeri visti a inizio partita e alla lunga la squalifica di Leiva e Lulic si fa sentire. Inzaghi si gioca la carta Correa a venti minuti dalla fine, cambiando pure sistema di gioco in 4-4-1-1, ma i suoi sono troppo sulle gambe e non girano come all'inizio. Serve qualcosa in più per la sfida con la Juventus della prossima settimana, nonostante la grinta al fotofinish e il palo di Acerbi.

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