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Siamo tutti Sebastian Vettel

Tiziano Carmellini
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Va bene, l'eticamente corretto, il fair play sportivo, ma quando ci vuole ci vuole. Alzi la mano chi ieri, dopo la strafottente e provocatoria «frenatina» di Hamilton, non lo avrebbe insultato a brutto muso: esattamente come ha fatto (con tanto di «sportellata») il tedesco della Ferrari Vettel noto per la sua correttezza ma che in questi anni a Maranello si è «italianizzato». Più che il primo Gp dell'Azerbaijan (nel quale è successo di tutto), sembrava una lite tra due «coatti» in fila sul Raccordo. Ora, dire che Vettel abbia fatto bene a «colpire» il rivale forse è troppo, ma la sua reazione è per certi versi giustificabile. Così non l'hanno pensata i giudici punendo il tedesco con uno «stop&go» e innescando quella che diventerà una faida infinita. Di certo tra i due, che in passato si sono scambiati stima e complimenti smielati, d'ora in poi la musica cambierà: anzi, è già cambiata. Chissà invece se cambierà qualcosa tra l'astro nascente della F1 Verstappen e la bella e fidanzatissima inviata di Sky Federica Masolin che il pilota, durante un'intervista pre-gara, ha palesemente corteggiato. Un po' coatto pure lui... È proprio vero, tutto il mondo è paese.

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