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Simone Pieretti Prandelli ha gli occhi lucidi.

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Poicerca di abbracciare chiunque passi dalle sue parti. «In questa partita c'è stato tutto: sofferenza, gioia, adrenalina - afferma con la voce rotta dall'emozione - è stata una partita difficile, ma l'atteggiamento della squadra è stato meraviglioso. Abbiamo accettato di soffrire, abbiamo capito che oltre alla tecnica e alla tattica dobbiamo mettere in campo anche il cuore. Non mi è mai capitato di soffrire così nella mia carriera». E il bello viene adesso. «La prossima partita sarà esattamente come questa, non conosciamo ancora i nostri avversari, ma sappiamo che per poter uscire dal campo con la qualificazione dovremo giocare con il cuore». Una questione di cuore, un cuore azzurro che continua a battere insieme a un Paese intero. Gli azzurri dovranno attendere le due sfide in programma questa sera Ucraina-Inghilterra e Francia-Svezia per conoscere il nome del prossimo avversario. «Sono soddisfatto della difesa a quattro - ammette Prandelli - avevamo bisogno di recuperare fiducia, per questo ho messo un uomo in più». Si va a Kiev e la prossima sfida si preannuncia già esaltante. «Mi auguro che la prossima sfida venga interpretata come quest'ultima - afferma con convinzione il ct italiano - la qualità della nostra squadra alla lunga viene sempre fuori, ma se non metti il cuore, non riesci a interpretare al meglio la partita. La parte finale del match è stato esaltante, sono stati quindici minuti intensissimi, è stata durissima». L'allievo supera il maestro. Prandelli batte Trapattoni che chiude il suo Europeo a quota zero. L'Irlanda si è battuta con grande dignità, e con quello spirito britannico che contraddistingue da sempre le squadre d'oltre Manica. L'allenatore dell'Italia non perde occasione per celebrare anche la prestazione degli avversari. «Abbiamo trovato un'Irlanda aggressiva, abbiamo cercato di avere un giocatore in più in mezzo al campo per ripartire grazie al palleggio. Loro iniziavano l'azione sempre con dei rilanci lunghi del portiere, noi dovevamo evitare di fare il ping pong, dovevamo recuperare la seconda palla per poi ripartire e riproporre gioco. Abbiamo sempre cercato di giocare al calcio, al costo di rischiare qualcosa. Loro hanno messo sul campo grande fisicità, dal punto di vista agonistico è stata una partita molto impegnativa». In realtà, i verdi d'Irlanda hanno avuto ben poche occasioni da rete. Impeccabile, in tali circostanze, il numero uno azzurro Gianluigi Buffon, autore di un paio di parate di livello. Lo spogliatoio è carico di entusiasmo dopo la sofferenza e l'adrenalina accumulate prima del fischio finale della partita di Danzica. Prandelli cerca di stemperare i toni elogiando comunque i suoi ragazzi. «Nelle prime due partite abbiamo dato un buon segnale dal punto di vista della qualità - sottolinea il tecnico di Orzinuovi - è importante aver dato un segnale a noi stessi. Contro l'Irlanda abbiamo dimostrato di saper soffrire il giusto, e quando abbiamo messo la palla a terra abbiamo giocato bene. Ora abbiamo due giorni per recuperare tutte le energie, fisiche e mentali. Poi penseremo anche alla prossima sfida. Non abbiamo avuto cali fisici, siamo rimasti sempre in partita. Difetti? All'inizio della ripresa, potevamo chiudere il match, ma abbiamo sciupato delle occasioni da gol che ci avrebbero fatto soffrire di meno».

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