Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Magnini: lasciate in pace Fede

default_image

Vince la gara dei 200 stile al Settecolli e difende la compagna Marin stacca il pass per Londra, Rosolino fallisce l'ultima chance

  • a
  • a
  • a

CosìFilippo Magnini ha difeso la sua «Fede» dalle critiche ricevute dopo il flop nei 400 stile agli Europei, riscattato giovedì con la vittoria - seppur non troppo convincente - ottenuta sulla distanza al Settecolli di Roma. «A Federica non piacciono le critiche - ha continuato Re Magno - come non piacciono a nessuno. Il nostro obiettivo è fare bene alle Olimpiadi. È contenta del risultato ottenuto nei 400 ed è tranquilla. Io penso che sia meglio vincere con un brutto tempo che fare un buon tempo e avere tre avversari davanti. La sua performance non ha convinto? Io mi sarei rotto le scatole se fossi in lei: vince due ori e non va bene, perde ed è un disastro. A Debrecen avete dedicato più spazio a lei che aveva perso che a noi uomini vincitori della staffetta. Vincere non è la normalità delle cose». Non è la normalità delle cose, ma lui, come lei, continua a farlo, persino in una gara che non lo diverte, i 200 stile. Ieri il campione azzurro ha chiuso con un tempo di 1'48''02 davanti a Bellotti e al francese Mallet. «Continua ad essere una gara che non mi piace - ha detto "Filo" dopo la vittoria - ma sono contento, ho fatto un ottimo tempo. Dedico questa vittoria ad Emiliano Brembilla, ho gareggiato con in testa le sue bracciate». Sì, il grande Emiliano Brembilla, che ieri ha probabilmente detto addio alle gare dopo aver tentato, per l'ultima volta, di centrare un pass per Londra. Olimpiade sfumata anche per Massimiliano Rosolino, pure lui in acqua ieri nei 200 sl. Per due campioni sulla via del tramonto, un campione ritrovato. Luca Marin era arrivato a Roma stanco, lontano da una forma perfetta e di fronte all'ultima chance per centrare la qualificazione nei 400 misti. Un tempo lontano dal limite olimpico nelle batterie della mattina (4'22”78), un tempo strepitoso nel pomeriggio (4'12"04), dentro al limite olimpico (4'14"52) e non di poco. «Non pensavo assolutamente di poter fare questo crono, è tanto che non faccio questi tempi. Mi sono detto: se non ce la faccio oggi non lo faccio più. Fisicamente non sto bene, ho vinto con la testa. E se volete, continuate a dire che sono finito», ha detto il siciliano, che ancora incredulo a fine gara ha aggiunto: «Non ci credo ancora, siamo sicuri che il tempo non sia stato calcolato male?». Splendidi 400 misti anche per Stefania Pirozzi, che con un crono di 4'40”88 ha staccato il pass per Londra. Ora, ha ammesso, potrà realizzare il sogno di tatuarsi i 5 cerchi olimpici sulla pelle.

Dai blog