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Il fascino particolare delle sfide impossibili

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Questa,l'Italia si accinge ad affrontarla con serenità: grande rispetto per la squadra che i risultati hanno proiettato sulla vetta del mondo, ma anche la serenità di chi ha meno da perdere. Così Cesare Prandelli, nel suo signorile colloquio con i media, può consentirsi di svelare di avere dormito come un bimbo che ha fatto i compiti. Ritiene normale, quasi di routine, il pessimismo che serpeggia in Italia per questa avventura azzurra. Perché la Spagna di Del Bosque, oltre a primeggiare in tutti i ranking, insegue un obiettivo particolare, le si offre l'occasione di essere la prima squadra a centrare un bis immediato nel Campionato d'Europa. Ha sofferto qualche colpo maligno di troppo, la Nazionale, nella sua marcia di avvicinamento, l'addio forzato di Criscito, poi l'infortunio di Barzagli che era stato il miglior difensore della stagione appena conclusa. Dunque rivoluzione tattica, dovuta anche alle delusioni in serie delle amichevoli di preparazione, neanche lo straccio di un gol, ulteriori allarmi destati dalle larghe concessioni all'attacco della Russia a Zurigo. Daniele De Rossi centrale di difesa in un 5-3-2 improvvisato. Proveranno a sorprendere gli spagnoli, grandi favoriti, Balotelli e Cassano che hanno i numeri per allarmare una difesa orfana di Puyol. A centrocampo si dovrà soffrire per arginare l'eleganza di palleggio garantita da due playmaker come Xavi e Xabi Alonso e da un rifinitore di classe immensa come Don Andres Iniesta. Al centro dell'attacco, forse Negredo preferito a Torres. Avvio choc, in Ucraina, del girone della morte. Cade l'Olanda, una delle grandi favorite, la Danimarca interpreta al meglio la sapienza tattica di Morten Olsen. Olanda lenta e macchinosa, la migliore occasione il palo di Robben, al quale non ne va bene una, ma il pallone glielo aveva regalato il portiere danese. Kjaer, ci credete?, non sbaglia un pallone. La Germania fatica molto, partita tattica e noiosa, il solito Mario Gomez che non la becca mai, e a pochi secondi dalla sostituzione la butta dentro. Al Portogallo restano due traverse e i rimpianti per avere privilegiato l'offensiva troppo tardi, quando era in svantaggio. Tra i tedeschi, un fantastico Hummels.

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