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Cinque nomi eccellenti, non è facile scegliere il quartetto per la Coppa delle Nazioni di domani.

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Ognidecisione è stata rimandata ad oggi alle 17.15 quando ci sarà la «dichiarazione dei partenti» e verrà sorteggiato l'ordine di ingresso in campo delle nove squadre (Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Olanda, Svezia, Svizzera): tutti punteranno ai numeri alti per regolarsi su chi salterà per primo. Ieri nella presentazione dei «magnifici cinque», Bartalucci ha ripercorso quanto tracciato lunedì in Campidoglio: «Gli avversari stranieri sono di alto livello, è una Coppa importante contro squadre forti. Per l'Italia è un giro di boa da cui vorremmo uscire a testa alta dopo che nel 2011 abbiamo non abbiamo ottenuto nè qualificazione olimpica né ritorno in Top League». Qualche binomio di valore dirotterà sulla concomitante tappa tedesca a Wiesbaden del Global Champions Tour (un circuito mondiale molto ben frequentato) ma Piazza di Siena ha una forte attrattiva sugli stranieri. «Le Nazioni più forti saranno le solite Francia, Germania, Belgio, Irlanda - ha sottolineato Scaccabarozzi che proviene dalla scuola di Piero D'Inzeo - ma tutte sono valide». Il podio 2011 fu Olanda vincitrice, seguita da Belgio e Irlanda, l'Italia chiuse ottava, con la Coppa delle Nazioni che ci sfugge dal 1985, oltre un quarto di secolo di digiuno dopo aver dominato per 50 anni, quando gli azzurri erano non solo la squadra bau-bau ma quelli da copiare. Tornando alla scelta del quartetto, sicuri dovrebbero essere Chiaudani, Garcia e Marziani, quest'ultimo matricola della Coppa ma notevolmente motivato. «Mi alleno a Le Rughe, considero Roma la mia città e debbo ringraziare un gruppo di imprenditori capitolini di avermi affidato nel luglio scorso Wivina, la cavalla tredicenne d'origine belga con cui gareggerò. C'è la possibilità di fare bene in Coppa, abbiamo vinto quella di Lummen che aveva quasi le stesse caratteristiche» spiega l'aviere scelto Luca che dai primi di gennaio fa parte del Centro Sportivo dell'Aeronautica Militare. «Credo che faremo un buon risultato, molto dipenderà dall'impatto che i cavalli avranno con il campo e se i cavalieri riusciranno a non perdere lo spirito di squadra, decisivo nei momenti impegnativi». Wivina ha un punto debole? «Forse il passaggio degli anteriori sugli ostacoli e sicuramente il fatto che ci sia io in sella... ». Enr. Ton.

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